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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Equity crowdfunding: chi sono gli investitori e cosa li convince a investire

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Indice

Chi sono gli investitori in equity crowdfunding? Quanto investono in media?  Perché scelgono di investire in una campagna?

Per rispondere a queste e altre fondamentali domande, noi di Equity Crowdfunding News e di SCAI Comunicazione abbiamo commissionato una corposa ricerca all’Università della Campania dal titolo Il profilo degli investitori in Equity Crowdfunding. Un lavoro diretto dal professor Francesco Gangi e dalla ricercatrice Lucia M. Daniele.

Per la ricerca è stato coinvolto un campione di 66 investitori in equity crowdfunding. A questi investitori è stato sottoposto un questionario, composto da 4 sezioni, più una introduzione esplicativa delle finalità dello studio. Il questionario è stato somministrato tra giugno e ottobre 2022. La ricerca è stata finalizzata a dicembre 2022.

Qual è il profilo demografico dell’investitore medio?

Gli investitori privati sono principalmente uomini (91%), in linea con i trend nazionali e internazionali. Dal punto di vista anagrafico, si tratta di investitori mediamente giovani, nel range 31-50 anni (62%), con un livello di formazione medio-alto (laurea, master, diploma). In termini  occupazionali, gli investitori intervistati sono in larga parte lavoratori dipendenti e imprenditori. Rispetto, al reddito annuo lordo, i range con maggiore frequenza sono: 50-200.000 euro (54,4%) e 25-49.000 euro (32%).

Gli investitori in equity crowdfunding hanno già altre esperienze di investimento?

Rispetto al background finanziario, la maggior parte del campione intervistato esprime familiarità con strumenti di asset e wealth management. In particolare, gli investitori in ECF hanno generalmente sperimentato altre forme di crowdfunding, in particolare di crowdinvesting, quali il lending ed il real-estate. Inoltre, il campione osservato è composto da investitori che generalmente diversificano le loro attività, tra prodotti finanziari tradizionali (azioni in borsa 77%), fondi comuni di investimento (67% circa) e attività di investimento immobiliare ad uso abitativo (57%). Oltre il 50% del campione ha investito in strumenti fintech di wealth management, come le criptovalute e ICO (Initial Coin Offering). Interessante, al pari di altre forme di sostegno personale al capitale di rischio di nuovi progetti (es. angel financing), la presenza nel 45% dei casi di soggetti con precedenti esperienze imprenditoriali.

Qual è il taglio dell’investimento medio?

Il campione osservato investe, in media, circa 20.000 euro l’anno in campagne di ECF, con una frequenza media pari a 4 investimenti in 1 anno (media per investimento: circa 5.000 euro). 

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Gli investitori come scelgono la campagna su cui puntare?

Per indagare questo punto, è stato somministrato al campione un questionario, con lo scopo di indagare quattro dimensioni specifiche: 1) caratteristiche del team proponente 2) caratteristiche della business idea 3) qualità della campagna di raccolta 4) motivazioni dell’investitore. Vediamo i risultati uno per uno.

  1. Caratteristiche del team proponente

Gli investitori privati in ECF considerano rilevanti, ai fini della decisione di investimento, sia fattori hard, sia soft posseduti dal team/soggetto proponente. In particolare, in termini di driver di natura hard, l’expertise è considerato un fattore altamente determinante (77%), mentre tra le componenti soft rilevano la capacità di leadership (76%), la personalità imprenditoriale (85%) e una buona reputazione del soggetto proponente (77%).

  1. Caratteristiche della business idea

In termini di impatto delle caratteristiche del business proposto rispetto alla decisione di investimento, il potenziale di crescita rappresenta il fattore principale di scelta (91%). Rispetto all’impatto delle caratteristiche del business sulla scelta di investimento, è possibile notare un impatto rilevante del fattore associato al rischio complessivo (44%). Ulteriore driver è rappresentato dalla superiorità del prodotto/servizio offerto, rispetto a quelli esistenti (74%). Dunque, le caratteristiche «interne» (rischiosità, qualità, crescita) al business sembrano avere un peso decisivo nel guidare la scelta di investimento. Questo dato appare coerente con altre forme più tradizionali di seed-capital o start-up capital.

  1. Qualità della campagna di raccolta

Le caratteristiche qualitative associate alla presentazione del progetto tramite piattaforme di ECF considerate sono: video di presentazione della campagna, descrizione testuale del progetto, pitch di presentazione del business, mercato e target, proiezioni e informazioni economico-finanziarie, ricompense per gli investitori. Vengono considerati driver di qualità delle campagne di ECF in misura maggiore quelle componenti grafico/informative a supporto della valutazione del business model e delle potenzialità di crescita del business (proiezioni economico-finanziarie, descrizione del business, target e mercato, pitch di presentazione). Minore impatto sembra avere il teaser della campagna (circa il 60% del campione assegna a questo elemento una rilevanza media o scarsa per la decisione d’investimento.

  1. Motivazioni dell’investitore

L’investimento tramite portali di ECF può essere guidato sia da motivazioni estrinseche che intrinseche. Le motivazioni intrinseche nel crowdfunding sono associate alla possibilità di arricchire l’esperienza di investimento tramite la generazione di benefici non materiali. Il campione intervistato conferma che la partecipazione alle campagne di ECF è guidata, oltre che dalla possibilità di ottenere ricompense materiali, anche da fattori esperienziali ed emotivi, quali la partecipazione allo sviluppo della idea di business (68%), e supportare il soggetto proponente/il team (68%). Coerentemente con la natura dello strumento, tra le motivazioni estrinseche maggiormente rilevanti si segnalano l’alienazione delle azioni, quindi l’exit (75%) e l’ottenimento di dividendi (41%). La possibilità di ottenere ulteriori benefici in qualità di cliente e/o stakeholder dell’impresa finanziata, invece, non sono considerati preponderanti.

Questi i principali risultati della nostra ricerca realizzata dall’Università della Campania. Cosa vi ha stupito di più? Queste informazioni saranno utili per progettare la vostra prossima campagna di equity crowdfunding?

Se volete maggiori dettagli e magari il nostro supporto a 360 gradi nella raccolta, il primo passo è contattare SCAI Comunicazione qui: silvia@scaicomunicazione.com