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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Come finanziare una startup: trova fondi grazie al crowdfunding

finanziare startup con il crowdfunding

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La pazienza è la virtù dello startupper. Ci vuole del tempo prima di trovare equilibrio nel cash flow. Persino quando le entrate cominciano a ripagare i debiti. Questa attesa può essere sostenuta in diversi modi. Vediamoli assieme.

Le difficoltà del self-funding

Come sopravvivere alla lunga gestazione di una start-up? Sicuramente con iniezioni di liquidità

Auspicabilmente la startup dovrebbe attingere da fondi interni. Foraggiati da clienti paganti. È il flusso di ricavi infatti a sostenere la cassa. 

Tuttavia ci vuole tempo affinché questo succeda. All’inizio l’unica risorsa interna possibile è il Bootstrapping. Ossia le somme regalate da friends, family & fools (3F). Persone che finanziano il progetto, senza chiedere niente in cambio. Sono quindi diverse dai Business angel. Anche questi ultimi credono nei progetti. E ci mettono passione o senso di give back. Ma non condividono legami affettivi con i founders. Le loro valutazioni sono più oggettive. Anche perché investono nella società professionalità e tempo. Non solo soldi. Mettendo a disposizione mentoring, network, competenze manageriali.

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Finanziamenti a debito e investimenti in equity: le differenze

È compito dei founders trovare i capitali necessari sul mercato. Di tutte le possibili strade, due sono le principali. Raccogliere finanziamenti a debito e/o investimenti in equity. 

Nel primo caso, l’azienda chiede dei prestiti al sistema bancario. Risorse che poi dovrà restituire, maggiorate di un tasso di interesse. Ottenere questi finanziamenti non è facile. Le banche sono poco propense al rischio, che invece è tipico delle startup. Per questo motivo, è dovuto intervenire il Mise. I prestiti bancari alle startup innovative sono garantiti dal Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. 

Nel secondo caso, invece, chi investe nella società ottiene delle quote di capitale. Essenzialmente sono tre le modalità di investimento equity:

  • venture capital;
  • angel investing;
  • equity crowdfunding.

Il crowdfunding è una forma di finanziamento nata grazie a Internet. Un’ampia folla di investitori viene infatti sollecitata tramite piattaforme online. Per questo motivo è molto consigliata per le startup b2c. Tramite la campagna l’azienda non solo trova finanziatori. Ma può vedere come il mercato reagirebbe al suo prodotto/servizio.

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Risorse pubbliche per le startup

Tramite le startup il Paese persegue progetti innovativi. Pertanto a loro supporto esistono diversi contributi pubblici. Generalmente sono capitali a fondo perduto. Possono esprimersi anche come premio. Oppure come finanziamento diretto. Ne è un esempio Smart & start Italia.

Nel primo caso, i costi di burocrazia sono limitati. L’azienda che vince ha accesso diretto e incondizionato ai soldi. Anzi ottiene anche visibilità. E una sorta di “bollino di qualità” per la sua idea.

Nel secondo caso, invece, bisogna valutare bene il rapporto costo-benefici. Le compilazione delle domande richiede una specifica expertise. Inoltre in caso di vittoria è necessario rendicontare le spese fatte. Se non si è gestita bene la contabilità, alcune potrebbero non essere riconosciute.

Lo Stato può agevolare le startup anche con interventi indiretti. Per esempio creando incubatori e acceleratori d’impresa

L’apporto di queste istituzioni è interessante. La società spesso cede loro delle quote di capitale. Ma non a fronte di un finanziamento economico. Piuttosto danno servizi, anche molto diversi tra loro:

  • spazi;
  • formazione, mentoring e assistenza;
  • network e contatti con Business Angels.

Elementi che consentono all’impresa una rapida crescita. Aiutano la startup a sopravvivere e consolidarsi. Infatti, gli incubatori supportano i founders nei primissimi passi. Aiutandoli a definire gli obiettivi. E a trovare sponsor e clienti. Azioni che possono richiedere anni. Grazie all’incubatore, invece, durano solo poche settimane. Gli acceleratori invece lavorano con startup già avviate. Esiste quindi già un piano operativo. L’acceleratore offre gli strumenti e le risorse per realizzarlo in breve tempo.