Equity Crowdfunding News

Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Crowdfunding 2024: il mercato si consolida

Indice

Il 2024 ha rappresentato un anno di consolidamento e sfide per il crowdfunding in Italia. La raccolta ha premiato le piattaforme principali, segno che il mercato premia efficienza e affidabilità. Condizioni queste, che possono permettere alle imprese leader nei rispettivi segmenti di continuare a crescere o almeno a tenere meglio nelle fasi di contrazione.

Nonostante le difficoltà, ci sono segnali positivi per un rilancio del mercato. Il nuovo contesto autorizzativo, con requisiti più stringenti, potrebbe favorire una maggiore concentrazione del mercato e l’ingresso di operatori esteri.

Il settore immobiliare continua a rappresentare un pilastro fondamentale del crowdinvesting in Italia, sostenuto da rendimenti competitivi e da una domanda crescente di progetti di riqualificazione e sviluppo.

I dati dell’Osservatorio Crowdinvesting

Il 9° Report Italiano sul Crowdinvesting degli Osservatori del Politecnico di Milano fornisce un’analisi dettagliata del settore per l’anno 2024. Con una raccolta cumulata  di 1,3 miliardi, il crowdinvesting si conferma una fonte di finanziamento ormai assodata, anche a fronte della recente frenata.

Lo scenario generale mostra una contrazione del mercato, con la raccolta totale che si attesta a 302,35 milioni di euro, segnando un calo del 5,3% rispetto al periodo precedente. Questo declino segue una leggera diminuzione già osservata l’anno scorso, riflettendo le sfide macroeconomiche e l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE per contrastare l’inflazione 

Il lending è la forma preferita di crowdfunding. Con quasi il 65% erogato sottoforma di prestito diretto alle imprese o come minibond, contro un 35% in equity, a prescindere dall’ambito di investimento.

Più in dettaglio, le campagne di equity crowdfunding hanno raccolto 106,53 milioni di euro, registrando un calo medio del 25,5% rispetto all’anno precedente. Questo decremento è stato particolarmente marcato nei progetti non immobiliari, che hanno visto una riduzione del 32,6%. Meno investimenti ma di qualità, visto che il tasso di successo delle campagne rimane alto, attestandosi intorno al 90%.

Per le campagne lending, minibond e prestiti immobiliari hanno performato molto bene, con crescite del 34,5% e del 20,9% rispettivamente. Calo netto per i prestiti non immobiliari, che con un meno 34,2% segnano la frenata maggiore dei vari segmenti.

Se si osservano i dati del per le sole campagne immobiliari, la raccolta complessiva ha segnato un incremento del 7,2%, raggiungendo i 191,56 milioni di euro. In particolare, il lending immobiliare ha visto una crescita significativa, con un aumento del 20,9%, a fronte di un calo del 14,7% per l’equity immobiliare. L’appeal dell’immobiliare si vede anche dal valore dell’investimento medio. Il target medio di raccolta per i progetti non immobiliari negli ultimi sei mesi è stato di 194 mila euro, mentre per i progetti immobiliari è stato di quasi 1,2 milioni di euro.

Piattaforme autorizzate e performance del mercato

Il nuovo Regolamento ECSP (European Crowdfunding Service Providers), introdotto nel 2020 e implementato in Italia con il D.L. 30/2023, ha stabilito un quadro normativo comune per il crowdfunding di valori mobiliari e il peer-to-peer lending. Questo regolamento richiede che le piattaforme ottengano una nuova autorizzazione e si adeguino a standard più severi di trasparenza e controllo.

Al 30 giugno 2024, 33 piattaforme italiane erano autorizzate secondo il nuovo regolamento, con l’Italia al secondo posto in Europa per numero di portali autorizzati, dopo le 56 della Francia. Le attuali 33 piattaforme autorizzate rivelano un calo rispetto alle 66 dell’anno precedente, ancorché non tutte attive. Questa diminuzione è dovuta alla necessità di ottenere nuove autorizzazioni secondo il Regolamento (UE) 2020/1503, che ha portato alcuni operatori a chiudere l’attività o a essere ancora in attesa di autorizzazione. Tra le piattaforme più performanti, si distingue Mamacrowd seguita da Walliance. La piattaforma CrowdFundMe è quella che ha pubblicato il maggior numero di campagne con un totale di 257, superata nell’ultimo anno da Mamacrowd. Rileva notare che solo il 16% degli investitori sono donne.

Le campagne di equity crowdfuding

Il mercato dell’equity crowdfunding in Italia ha subito un significativo calo negli ultimi 12 mesi. Nel periodo analizzato, sono state condotte 1.427 campagne, di cui 1.134 chiuse con successo, 260 senza raggiungere il target minimo e 33 ancora in corso.

Le piattaforme Mamacrowd, Walliance e CrowdFundMe hanno continuato a dominare il mercato. Mamacrowd ha raccolto 177 milioni di euro, seguita da Walliance con 113 milioni e CrowdFundMe con 102 milioni. Complessivamente, queste tre piattaforme rappresentano il 58% del totale raccolto. La distribuzione delle campagne evidenzia una diminuzione delle startup innovative, che scendono al 50% delle emittenti totali, con un aumento del peso delle PMI e dei veicoli di investimento in startup e PMI innovative .

Il target medio di raccolta per le campagne non immobiliari è stato di poco superiore ai 194 mila euro, contro i quasi 1,2 milioni di euro per i progetti immobiliari. Mediamente, per i progetti non immobiliari viene offerto il 4,78% del capitale. Le campagne di equity hanno mostrato un tasso di successo tendenziale elevato, intorno al 90%, anche se molte aziende non hanno mostrato una crescita significativa post-campagna, con un aumento delle emittenti chiuse e liquidate.

L’equity crowdfunding si conferma uno strumento per le imprese smart. Le società che hanno avviato almeno una campagna di equity avviate al 30 giugno 2024 sono state 1.241. Di queste, quasi il 60% è costituito da startup innovative, contro il 19% di Pmi innovative. La raccolta di equity crowdfunding è stata indirizzata verso i veicoli di investimento in startup o Pmi per il 9% dei casi.

Delle 963 campagne equity chiuse con successo, 76 hanno prodotto un aumento di capitale riservato e 43 hanno permesso di liquidare con successo i progetti immobiliari. Diciannove sono sfociate in acquisizioni o fusioni e 11 si sono concluse con una quotazione in borsa. Oltre il 61% è stato eseguito da imprese ancora attive e il 14% è stato seguito da altre campagne di successo. Nonostante l’esito positivo della campagna, la raccolta non ha evitato la liquidazione o il fallimento in 78 casi.

Il calo del flusso totale è attribuibile principalmente alle piattaforme minori, mentre le principali continuano a mostrare solidità. Segno questo che il mercato si sta consolidando e che questo potrebbe risultare in una maggiore qualità dei competitors. I Regolamento ECSP potrebbe favorire una maggiore stabilità e trasparenza nel mercato. La possibilità di utilizzare l’equity crowdfunding per una maggiore varietà di strumenti mobiliari e per tutte le tipologie di imprese potrebbe così incentivare nuovi flussi di capitale, nonostante le sfide attuali poste da uno scenario macroeconomico incerto.

Le campagne di lending crowdfunding

Le piattaforme di lending crowdfunding operano principalmente attraverso due modelli: il prestito diretto e il minibond. Nel prestito diretto, gli investitori prestano denaro direttamente a persone fisiche o imprese, ricevendo in cambio interessi periodici. Nel caso dei minibond, invece, gli investitori sottoscrivono titoli di debito emessi da imprese, che promettono il rimborso del capitale a scadenza e il pagamento di interessi.

L’offerta di minibond

Nel 2024, le campagne di minibond hanno visto una raccolta di 28 milioni di euro attraverso 19 campagne, segnando un aumento del 34,5% rispetto all’anno precedente. Il principale attore in questo segmento è Fundera, che continua a dominare il mercato. La raccolta cumulata storica dei minibond ha raggiunto i 120 milioni di euro, dimostrando una crescita costante e un interesse persistente da parte degli investitori.

Il lending per le imprese

In contrasto, il lending alle imprese ha continuato a prosperare. Le piattaforme attive in questo settore hanno raccolto 168 milioni di euro, con un notevole incremento dei progetti immobiliari. La raccolta cumulata storica per i prestiti alle imprese ha raggiunto 505 milioni di euro. Le 515 campagne chiuse negli ultimi 12 mesi hanno mantenuto un tasso di successo elevato, con un valore medio di raccolta che si aggira sui 282 mila euro e un tasso di interesse medio annuo salito al 9,82% nel primo semestre del 2024. Recrowd si conferma leader di mercato per il segmento lending per volumi intermediati, con un cumulato di quasi 160 milioni di euro, mentre Trusters è la piattaforma che ha gestito il maggior numero di campagne, pari a 82.

Prestiti alle persone fisiche

Il mercato dei prestiti a persone fisiche ha subito una riduzione significativa, con molte piattaforme che sono state acquisite o hanno cessato le operazioni. Attualmente, Talents Venture è l’unica piattaforma attiva in questo segmento, con 63 prestiti erogati nel primo semestre del 2024 per un totale di quasi 265 mila euro. Ad oggi dunque, il crowdfunding come finanziamento personale non mostra valori apprezzabili sul totale del settore.

Le campagne di crowdfunding nel real estate

Negli ultimi 12 mesi, il settore del real estate crowdfunding ha giocato un ruolo fondamentale nel sostenere il mercato del crowdinvesting in Italia. Un’ampia base di investitori è riuscita a finanziare progetti immobiliari in cambio di una remunerazione del capitale. Questi progetti possono riguardare l’acquisto, la ristrutturazione o lo sviluppo di proprietà immobiliari, sia residenziali che commerciali, oppure infrastrutture.

Il real estate crowdfunding ha iniziato a svilupparsi negli Stati Uniti nel 2012 con la nascita delle prime piattaforme verticali. Secondo il Real Estate Crowdfunding Report 2022, ci sono attualmente 146 piattaforme attive in tutto il mondo: 24 negli Stati Uniti, 79 nell’Unione Europea e 43 in altri continenti. La raccolta complessiva ha raggiunto 27,3 miliardi di dollari negli Stati Uniti e 9,8 miliardi di euro in Unione Europea, mentre nel resto del mondo il volume è di 10,3 miliardi di euro. In Europa, il mercato più grande è quello francese, seguito da Germania ed Estonia.

Le piattaforme di real estate crowdfunding operano principalmente attraverso due modelli: equity e lending. Nel modello equity, gli investitori diventano soci del progetto immobiliare e partecipano agli utili generati dalla vendita o dal reddito prodotto dalla proprietà. Nel modello lending, gli investitori prestano denaro al promotore del progetto e ricevono interessi periodici.

In Europa, il rendimento medio annualizzato per gli investimenti in real estate crowdfunding varia tra il 5,25% e il 16,36%. Tuttavia, c’è stato un aumento dei progetti in ritardo o in default, passato dal 13,2% nel 2020 al 18,8% nel 2022. Nonostante i rischi, molti sviluppatori immobiliari trovano il crowdfunding una soluzione preziosa per ottenere liquidità rapidamente e senza eccessiva burocrazia.

Il crowdfunding immobiliare in Italia

In Italia, il real estate crowdfunding ha registrato una raccolta di 192 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, con un incremento del 7,2% rispetto al periodo precedente. Il segmento lending del real estate mostra una buona salute, con progetti che hanno raccolto 143 milioni di euro, per un aumento del 20,9%. Contrazione che sfiora il 15% per i progetti finanziati in equity, che hanno subito una flessione, raccogliendo poco più di 48 milioni di euro. È interessante notare che il trend in calo non è rispecchiato dall’andamento del ritorno sugli investimenti. Dal 2019, il rendimento annualizzato medio dell’equity per il real estate è passato dall’11% ad oltre il 13%, a fronte di un rendimento del lending sostanzialmente stabile al 10%.

Al 30 giugno 2024, erano operative 15 piattaforme specializzate nel real estate, tra cui Build Lenders, Concrete Investing, Demetra Lending, Recrowd, Walliance e Yeldo Crowd. Alcune piattaforme internazionali, come Urbanitae, hanno iniziato a operare nel mercato italiano grazie al nuovo Regolamento ECSP, che ha facilitato l’ingresso di operatori esteri .

Le prospettive per il futuro del real estate crowdfunding in Italia sono positive. L’industria continua a crescere, trainata dalla domanda di progetti di riqualificazione e sviluppo immobiliare. La stabilità dei rendimenti e l’aumento della trasparenza e della regolamentazione contribuiscono a creare un ambiente più sicuro per gli investitori. In sintesi, il real estate crowdfunding si conferma un settore chiave per il crowdinvesting in Italia, con una crescita sostenuta e opportunità significative per gli investitori e gli sviluppatori immobiliari. Le piattaforme che sapranno adattarsi meglio alle nuove normative e migliorare la qualità dei progetti offerti saranno quelle che prospereranno nei prossimi anni.

a cura di Fabrizio Pagni