Per la prima volta in quasi dieci anni il crowdinvesting italiano interrompe la sua crescita. Anzi decresce, seppur solo dell’1%.
Il dato arriva dall’ultimo Osservatorio sul Crowdinvesting, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano e fotografa il mercato italiano di equity e lending crowdfunding, nel periodo che va dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023.
I numeri del crowdfunding italiano
Complessivamente, la raccolta è arrivata a 343.79 milioni di euro. All’interno di questo totale c’è chi scende e chi sale: le raccolte in equity crowdfunding in progetti non immobiliari calano dell’11% e si attestano a 86.64 milioni, mentre sempre in campo equity ma con riferimento a progetti immobiliari il trend è in salita del 28% e tocca quota 56.24 milioni. Calano nettamente anche i mini-bond (-45%), che si fermano a 20,82 milioni di euro.
I portali di lending contribuiscono nell’ultimo anno con 24.76 milioni prestati a persone fisiche e 39.36 milioni a imprese tramite portali generalisti, un numero in aumento rispetto allo scorso anno. A questi bisogna aggiungere 115.79 milioni da portali specializzati nell’immobiliare.
Insomma, tra tutti i comparti sono le raccolte legate al mondo immobiliare aumentano i volumi complessivi, attirando sempre più investitori. Il tutto mentre si prepara il tanto atteso passaggio al mercato unico europeo, che sarà pienamente operativo da novembre 2023.
Giancarlo Giudici sui dati dell’Osservatorio Crowdinvesting

“Siamo a un punto di svolta nel panorama dell’industria nazionale dell’equity e lending crowdfunding – commenta il professor Giancarlo Giudici, responsabile dell’Osservatorio – Il primo motivo è che siamo ormai alla vigilia della piena entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo ECSP e le piattaforme stanno lavorando per ottenere le necessarie autorizzazioni entro la data fatidica del 10 novembre. All’orizzonte c’è la possibilità di operare in un mercato unico, con importanti novità che riguardano sia la raccolta di capitale di rischio (non più limitata alle PMI) sia i prestiti (con nuovi adempimenti sulla trasparenza, marketing delle offerte e informativa per gli investitori). Il secondo motivo è che per la prima volta registriamo un segno negativo, seppur modesto (-1%) nella raccolta annuale dell’industria. Soffrono l’equity crowdfunding dei portali non immobiliari e i collocamenti di minibond, soprattutto nel primo semestre 2023. Invece, hanno contribuito a sostenere il mercato i progetti immobiliari, in particolare nel mondo lending”.
Leggi anche – Seedrs e Crowdcube: le campagne più finanziate del 2022
L’andamento delle piattaforme di equity e lending crowdfunding
Parlando di prime volte, inoltre, calano anche il numero complessivo di piattaforme in equity autorizzate da Consob: 48 censite al 30 giugno 2023. Tre in meno rispetto a dodici mesi prima. Una tendenza che possiamo prevedere in aumento nei prossimi mesi, quando la competizione diventerà internazionale e serviranno spalle larghe per lavorare su più mercati allo stesso tempo.
Sempre a tema piattaforme, la piattaforma di equity che ha finalizzato e raccolto più capitale è Mamacrowd con 45.87 milioni nell’ultimo anno, seguita da Walliance (36.61) e da CrowdFundMe (18.1).
Per quanto riguarda il lending non immobiliare e dedicato alle imprese, il podio è composto da Re-Lender (12.6 milioni), Ener2crowd (9) ed Evenfi (6.4). Se parliamo, invece, di lending immobiliare il grosso del mercato è chiaramente spartito tra tre player: Recrowd (57.3 milioni), Rendimento Etico (20.5) e Trusters (16.5). Peraltro parliamo di un mercato cresciuto del 39% in un anno, decisamente una performance notevole, considerando anche la difficile congiuntura economica.
Interessanti, infine, anche i rendimenti di questo comparto: secondo il Politecnico, infatti, il rendimento medio annuale offerto è salito nel primo semestre 2023 al 13.72% per le offerte equity, calando leggermente al 9,69% per quelle lending. Rendimenti difficili da trovare altrove.
a cura di Luca Francescangeli