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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Eliwor: la piattaforma per l’approccio al lusso in maniera trasversale

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Indice

Da cosa nasce l’idea di creare Eliwor?

L’idea per Eliwor è nata alla fine del 2016, e ha preso forma concreta all’inizio del 2017. Oggi l’iniziativa si presenta come l’unica piattaforma, sul mercato italiano e internazionale, che aiuta gli operatori del settore del lusso a intercettare una clientela esigente ed alto spendente. 

Eliwor si presenta come una comunità digitale dedicata a utenti esigenti, con  un’attitudine al consumo aspirazionale ed alla ricerca di unicità ed esclusività.

La startup infatti si rivolge solo ad aziende che si distinguono per qualità ed unicità nei prodotti o servizi offerti, ne valorizza le caratteristiche distintive e mette a disposizione un mezzo di incentivazione, promozione e fidelizzazione. 

Qual è la gamma di servizi offerti sul portale?

L’offerta disponibile sul sito di Eliwor è di carattere trasversale: i prodotti esclusivi abbracciano diversi settori, spaziando dal food all’ hospitality , dallo shopping alle esperienze culturali, fino allo sport e all’entertainment. Tutto, poi, è diviso nelle categorie Privilegi, Esperienze e Concierge. 

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Come selezionate i servizi che verranno scelti dai clienti?

La selezione avviene secondo due logiche: 

  1. La settorialità: i servizi che costruiamo spaziano dall’hospitality, alla eno-gastronomia, alla ristorazione, alla cultura, allo sport, allo spettacolo e divertimento in generale. Non c’è un limite settoriale. 
  2. La geografia: per poter assicurare una risposta alle esigenze di utilizzatori tanto locali quanto internazionali è necessario comporre un puzzle di aziende che sia rappresentativo di tutte le principali aree geografiche.

All’interno del portale Eliwor o dei portali personalizzati evitiamo inoltre di inserire aziende con prossimità geografica accomunate da una proposizione commerciale con identiche caratteristiche. Cerchiamo di massimizzare la complementarietà delle proposte e non la sovrapposizione delle stesse.

Come si pone il settore del lusso in un periodo storico caratterizzato da un’ampia digitalizzazione?

La digitalizzazione negli ultimi anni ha avuto una forte accelerazione in tutti i settori della nostra esistenza dando forma ad un nuovo stile di vita che attraverso il digitale ha creato nuovi modelli di consumo, di vendita, di apprendimento ed in generale di risposta a qualsiasi nostra esigenza.

I settori del lusso hanno preso parte a questa ondata evolutiva; ogni azienda ha un proprio sito attraverso cui promuove e vende i propri prodotti e servizi. Accanto a questo, sono nati una serie di contenitori digitali che – con una logica di specializzazione verticale – aggregano prodotti e servizi di aziende similari che vengono proposti all’utilizzatore finale secondo un criterio di scelta basato prevalentemente su una convenienza di prezzo. 

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Eliwor è un progetto solo italiano o mirate anche ad una espansione all’estero?

I servizi offerti da Eliwor non hanno limiti geografici, e la compagnia punta ad un progressivo sviluppo internazionale. Ovviamente bisogna andare per gradi e non fare il passo più lungo della gamba, soprattutto in fase iniziale.

Siete quasi giunti alla fine della vostra campagna di equity crowdfunding su BacktoWork, com’e andata?

La campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork ha superato l’obiettivo minimo, fissato a 40 mila euro. La nostra priorità è investire nello sviluppo di una struttura commerciale volta ad acquisire clienti B2B. 

Cosa prevede il futuro di Eliwor?

Quando l’emergenza sarà finita l’esigenza di fidelizzazione poi, sarà ancora più stringente. La clientela alto spendente vorrà tornare ad usufruire di servizi esclusivi e dedicati che garantiscano il distanziamento sociale. Le aziende di fascia alta avranno una maggiore propensione ad individuare ed utilizzare strumenti di promozione targettizzati su una clientela di fascia alta. 

Una volta stabilizzata la situazione italiana, nel 2022 è prevista la partenza del business estero, mentre per l’anno successivo è in programma un round di fundraising con una venture capital. L’obiettivo? La quotazione in Borsa!