
“Spesso mi chiedevano quale fosse la piattaforma giusta per lanciare una campagna di equity crowdfunding e da quella domanda ricorrente è nata l’idea di creare un sistema automatizzato di raccomandazioni”. Da qui Rosa Porro è partita, ormai circa due anni fa, per il suo dottorato di ricerca presso il dipartimento di Informatica dell’università di Bari, dottorato che mette insieme intelligenza artificiale e crowdfunding.
Il progetto di ricerca dell’Università di Bari
La ricerca è coordinata dai professori Gennaro Vessio e Corrado Loglisci, con il supporto dei laureandi Thomas Ercole e Giuseppe Pipito.
In questa prima fase il team di ricerca ha utilizzato un dataset fornito dall’aggregatore Startups Wallet per allenare gli algoritmi attraverso il deep learning. Si tratta di circa 1000 campagne, principalmente da piattaforme italiane.
“Al momento stiamo sviluppando solo gli algoritmi base: per andare oltre ci vorranno più tempo e un dataset più ampio – spiegano Thomas e Giuseppe – Abbiamo bisogno di più dati di campagna e di più campagne internazionali. Ormai il mercato del crowdfunding è a tutti gli effetti europeo e qualsiasi attività di analisi dati deve muoversi in una prospettiva internazionale. Solo così potremo creare uno strumento davvero utile. Servirà almeno un altro anno per avere una prima versione beta funzionante, qualcosa che vorremmo poi mettere alla prova dei founder e di tutti coloro che stanno progettando una loro campagna di equity crowdfunding”.
Quale dovrebbe essere il risultato finale?

Ci risponde Rosa Porro: “Vogliamo realizzare un sito di facile e libero utilizzo, che possa fornire raccomandazioni automatiche su quale portale scegliere, come impostare la propria campagna e dare subito una stima della percentuale di successo. L’utente seguirà un percorso guidato, all’interno del quale dovrà inserire dati e rispondere a domande, fornendo all’IA tutti gli elementi per generare un report personalizzato. Ovviamente parliamo di un progetto di ricerca: al di là di cosa verrà davvero prodotto, il nostro primo obiettivo è quello di validare l’ipotesi iniziale, capendo la fattibilità di uno strumento di questo tipo”.
I primi esperimenti con l’intelligenza artificiale
Il progetto di ricerca dell’università di Bari insiste in un ambito d’innovazione letteralmente esploso negli ultimi mesi, con l’arrivo di ChatGPT e dei suoi fratelli, come Bard di Google. E lo fa cercando di sviluppare una tecnologia proprietaria.
Diverso l’approccio, ma non la sostanza, di un altro esperimento simile, lanciato circa un mese fa da FolkFunding, la società che gestisce la piattaforma Produzioni dal Basso e che ha sviluppato un algoritmo in grado di impostare una campagna di reward/donation crowdfunding, attivabile su diversi verticali, dall’ambito culturale a quello sociale, dal mondo dell’arte a quello startup. Tecnicamente il nuovo tool sfrutta le API di ChatGPT, guidando l’utente attraverso un flusso di sei domande predefinite, che di fatto costituiscono il prompt della richiesta. Il risultato è un breve report a schermo e via email, che viene generato in pochi secondi e che in un paio di paginette suggerisce il titolo della campagna, i canali di comunicazione che si potrebbero utilizzare per promuoverla, la durata, la tipologia di raccolta consigliata, il piano editoriale e altro ancora…
Attualmente il tool di Produzioni dal Basso è offline, a causa della ben nota diatriba tra OpenAI e il Garante della Privacy, ma quando la tempesta si sarà placata – secondo alcune fonti la soluzione potrebbe arrivare già a maggio – lo troverete qui.
La rivoluzione dell’IA è appena cominciata. Al di là delle questioni regolatorie da affrontare e risolvere, nei prossimi mesi ci sarà un’accelerazione pazzesca. Nel crowdfunding, come in tantissimi altri settori.
a cura di Luca Francescangeli