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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Out Of: tecnologia Made in Italy e passione sportiva, la ricetta per una raccolta fondi da record

out of founder

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L’anno scorso hanno raccolto in equity crowdfunding la cifra record di 7.6 milioni di euro. Un record ormai inarrivabile, visto che il nuovo limite europeo fissa l’asticella di raccolta massima a 5 milioni. Stiamo parlando di Out Of, PMI innovativa e benefit corporation con quartier generale a Brescia. L’azienda mescola tecnologia e amore per lo sport. Fondata nel 2017, si occupa di lenti e maschere all’avanguardia, sviluppate per chi fa attività all’aria aperta. Per capire meglio cosa fanno e come hanno costruito la loro campagna crowdfunding da record sulla piattaforma Mamacrowd, abbiamo fatto due chiacchiere con Laura Righi, Chief Marketing Officer e Co-founder.

Di cosa vi occupate in Out Of?

“La nostra mission è lo sviluppo di soluzioni tecnologiche che portino benefici per la visione umana – spiega Laura Righi – Abbiamo iniziato con le maschere da sci e siamo sempre stati focalizzati sull’innovazione. Siamo stati i primi, e tuttora gli unici, ad avere prodotti che montano lenti contemporaneamente fotocromatiche e polarizzate sulle maschere da sci. Recentemente abbiamo sviluppato Irid, una tecnologia rivoluzionaria che permette alle lenti di diventare dinamiche, adattandosi  istantaneamente alla luce circostante, rimanendo perfettamente uniformi e senza utilizzare batterie.

Ora stiamo applicando questa tecnologia sui caschi da moto, sui dispositivi di protezione individuale, nel campo della difesa e per le lenti oftalmiche”.

Out Of è anche una bella storia d’impresa familiare. Chi sono i founder? 

“Out Of è stata fondata da tre fratelli: Federico, fisico, Roberto, industrial designer e Laura, graphic designer. Siamo tutti e tre uniti da una profonda passione per tutti gli sport outdoor”.

Com’è nata l’idea di creare una startup che si occupa di occhiali da sole innovativi?

“Out Of è partita da un bisogno estremamente semplice: far vedere bene durante la pratica di sport outdoor. Non volevamo creare un prodotto innovativo, volevamo risolvere un problema e permettere a tutti di godersi le proprie passioni con più comfort e più sicurezza. Questa ricerca ci ha portati a sviluppare una serie di soluzioni, che passo passo ci hanno fatto arrivare a Irid. È stato un percorso graduale, partito da una domanda molto semplice: come possiamo migliorare la visione umana?”

Come è andato il vostro 2023? 

“Il 2023 è stato un anno molto importante. Abbiamo vinto il Red Dot e i Vision Plus Awards, quest’ultimo tra l’altro come Most outstanding product. Tra l’altro abbiamo visto l’approvazione di tutti i nostri brevetti depositati.

Abbiamo cambiato sede, chiuso il round di aumento di crowdfunding più grande mai realizzato in Italia, presentato i primi prototipi funzionanti di lenti oftalmiche a LC e la tecnologia Irid applicata ai caschi da moto, portati in anteprima all’Eicma di Milano. Per il 2024 abbiamo già pronte delle iniziative pazzesche”.

Perché avete scelto il crowdfunding per l’aumento di capitale? Quanti round avete fatto complessivamente e quanti soldi avete raccolto finora?

“Il nostro primo aumento di capitale è stato fatto in crowdfunding. Avevamo scelto questo metodo perché, vendendo prodotti fisici, avevamo una bella community a cui rivolgerci. Il tempo poi ci ha dato ragione perché la prima raccolta è andata in overfunding quattro volte, raggiungendo velocemente il limite massimo di un milione di euro. In totale abbiamo fatto tre round di aumento di capitale, di cui il primo in crowd da un milione, il secondo non in crowd da circa 2.6 milioni e il terzo sempre in crowd da 7.6 milioni, il più grande aumento di capitale via crowdfunding mai realizzato in Italia”. 

Quali sono le priorità di sviluppo da perseguire dopo questo terzo round di finanziamento? 

“Stiamo lavorando sull’applicazione della nostra tecnologia Irid su superfici grandi e complesse e stiamo esplorando nuove tipologie di celle solari. 

Questo per ottenere lenti oftalmiche, parabrezza per auto e per aerei, dispositivi di protezione individuali e applicazioni industriali. Un campo con un grandissimo potenziale è quello degli occhiali prescrittivi, con lenti correttive. Ma ci sono anche altri mercati interessantissimi come i caschi da moto”. 

Avete investitori non crowd da ricordare?

“Assolutamente sì, abbiamo il piacere di avere tra i nostri investitori fondi come Ferrari Family Investment e Azimut ELTIF- Venture Capital ALIcrowd III”. 

Come verranno remunerati gli investitori della campagna crowdfunding? Con quali tempistiche? 

“Nei prossimi due anni  abbiamo obiettivi ambiziosi da raggiungere. Se raggiungiamo questi traguardi, potremmo quotarci con una IPO in un mercato internazionale oppure rimandare l’ingresso in borsa e strutturare un round di serie C. In entrambi i casi, prevediamo un round di tra i 40 e i 50 milioni di euro, con una valutazione che dovrebbe stare nella forbice 200-300 milioni. Entro due anni potremmo anche essere in grado di portare sul mercato le lenti oftalmiche a LC auto alimentate. In quel caso pensiamo che una eventuale IPO o acquisizione potrebbe aggirarsi intorno al miliardo di valore”.

Quanto tempo avete impiegato per organizzare la vostra campagna di raccolta in crowdfunding?

“Parecchio, circa 6 mesi. Preparare una campagna di successo richiede tanto tempo. Direi che è più importante il pre campagna rispetto al durante campagna. La nostra fortuna è stata anche quella di poter contare su un network di investitori di alto livello, che ci ha aiutato tantissimo”. 

Sempre con riferimento alla campagna, cosa è andato meglio del previsto?

“La risposta del pubblico e di chi è già nostro investitore è stata senz’altro incredibile. Nonostante avessimo messo un traguardo minimo di campagna molto ambizioso, un milione di euro, l’abbiamo raggiunto in sole 48 ore!”

Cosa, invece, sarebbe potuto andare meglio?

Siamo già estremamente soddisfatti del risultato. Era difficile raccogliere così tanto capitale, soprattutto in questa congiuntura economica. Certo, tutto si può sempre fare meglio, quindi dire che il processo di preparazione della campagna avrebbe potuto essere più snello e più veloce. 

Lo rifareste?

“Il crowdfunding è uno strumento molto potente e ci ha già dato due grandissime soddisfazioni – conclude Laura Righi, Chief Marketing Officer e Co-founder di Out OfRichiede tanto lavoro, ma lo rifaremmo senza alcun dubbio”.

a cura di Luca Francescangeli