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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

5 cose da sapere prima di lanciare una campagna di equity crowdfunding

lanciare una campagna di equity crowdfunding

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Qualche mese fa The Portfolio Collective ha chiuso una campagna di equity crowdfunding. Il CEO e cofondatore Ben Legg ha condiviso questa esperienza sul sito dell’azienda. Ecco i suoi consigli per noi!

Gli ingredienti del successo? Entusiasmo e consapevolezza

Gli startuppers sono per definizione imprenditori amanti del rischio. Nonché altamente motivati. I founders sanno che con la determinazione e il lavoro di squadra si può arrivare ovunque. 

Questo entusiasmo è fondamentale per avviare una campagna di equity crowdfunding. Il primo a doverci credere è il team che propone il progetto. Ma non è l’unico elemento necessario. 

Portare a termine con successo una campagna non è semplice. Né scontato. 

Secondo l’Osservatorio Crowdinvesting, nel 2014 il tasso di successo era al 40%. Oggi ha raggiunto il 60%. Tutto merito dei founders, che sono sempre più preparati e creativi. Resta comunque un buon 40% di campagne che falliscono i propri obiettivi.

Gestire una campagna di successo richiede tempo, risorse e denaro. Quantificare questo impegno è difficile. 

Ci sono molti buoni motivi per raccogliere capitali tramite equity crowdfunding. Per esempio, durante la campagna aumenta l’esposizione mediatica dell’azienda. Ma il marketing non è mai gratis.

Lo sa bene Ben Legg. La campagna di The Portfolio Collective ha avuto risultati molto buoni. Ma non è stata una luna di miele. Bensì una fatica “lunga e inaspettata”. 

Leggi anche: Le cinque lezioni del crowdfunding al marketing tradizionale

5 consigli da Ben Legg

Ci sono alcuni fatti che è importante sapere sull’equity crowdfunding. Ben Legg li riassume in cinque punti, molto chiari:

  1. Il crowdfunding non è poco costoso. Né in termini di soldi, né di tempo.
  2. L’idea di business non basta. Serve anche una buona strategia di comunicazione. E una campagna video fatta bene.
  3. La campagna richiede molta attenzione. Non potrai quindi occuparti dell’attività ordinaria della start-up.
  4. Non tutti i momenti sono adatti. Le finestre migliori per lanciare una campagna sono la fine di gennaio o di settembre. Cioè quando le persone leggono le e-mail e sono sui social media.
  5. Parla con i business angels prima. La maggior parte degli investitori versa piccole somme. È necessario quindi assicurarsi l’interesse dei professionisti. Meglio ancora se prima del lancio della campagna stessa. 

Leggi anche: L’analisi di mercato per l’equity crowdfunding. Scopri come strutturarla per il tuo business plan

Le domande da farsi prima di avviare una campagna

Attirati dalle storie di successo, tante start-up e PMI investono in campagne di equity crowdfunding. Bisogna però essere consapevoli delle sfide che comporta.

Per alcune aziende potrebbero essere più opportune altre soluzioni. Una ricerca di venture capital, per esempio. 

È importante quindi saper valutare i pro e i contro. Come capire se l’equity crowdfunding è la scelta giusta? 

Esiste un facile questionario a cui affidarsi. Prima di avviare una campagna è bene porsi queste domande:

  • Hai tempo e denaro da dedicare alla campagna?
  • Ci sono altre priorità che potrebbero intralciare la campagna?
  • Ci sono clienti early user che possono sostenerti?
  • La tua business history è semplice da raccontare?
  • Ci sono altri modi più semplici per raccogliere i fondi necessari?

Se le risposte ti portano verso l’equity crowdfunding, benvenuto a bordo!