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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

3 buone ragioni per usare l’equity crowdfunding

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Sempre più aziende scelgono l’equity crowdfunding. Come sappiamo, si tratta di uno strumento di raccolta molto efficace. Diversi sono i benefici legati alla campagna. Eccone qui tre cui forse non avevi mai pensato!

Una buona occasione per valorizzare i tuoi loyal users

La prima risorsa di una start-up sono i suoi utenti o consumatori. I beni o servizi innovativi hanno bisogno infatti del feedback di mercato. Non solo per farsi conoscere. Ma anche per migliorarsi. Per diventare così un prodotto vincente. 

Il rapporto con gli early adopters è molto delicato. Alcuni di loro saranno prodighi di consigli. Farli sentire ascoltati è importante. A prescidere dalla effettiva utilità di quello che dicono. 

Un cliente soddisfatto è il primo canale del passaparola. La pubblicità che tutti vorremmo avere.

Diversi studiosi si sono chiesti come mai ci piace dare consigli. Il passaparola, infatti, nasce da una “spinta interna”. È cioè un istinto spontaneo. Quando condividiamo un’esperienza, diffondiamo informazioni. Questo rafforza la rete sociale di cui facciamo parte. 

Il passaparola, insomma, crea legami tra le persone. Come usarlo durante la campagna, dunque? 

Chiedi ai tuoi loyal users di sostenerti e sponsorizzarti. Li gratificherai. E al tempo stesso li aiuterai a rendersi protagonisti della propria rete. Alla fine vincono tutti. L’azienda, l’early adopter e i membri della sua cerchia.

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Keep it simple: la tabella di capitalizzazione

Una tipica tabella di capitalizzazione indica chi possiede:

  • le azioni (anche classi)
  • i warrant
  • i diritti di opzione. 

Viene cioè descritta la struttura del capitale di un’azienda. In particolare le partecipazioni di investitori, amministratori e dipendenti. Così da conoscere chi possiede la maggioranza.

Attraverso la tabella è possibile analizzare anche lo stato del capitale. Il patrimonio netto posseduto si diluisce, infatti, ogni volta che entrano nuovi azionisti. La tabella ci dà indicazioni sul valore dell’azienda in tempo reale.

Si tratta quindi uno strumento di trasparenza. Per questo è fortemente consigliato per le start-up. Le aiuta a costruire rapporti di fiducia con banche e investitori. 

Tenere ordinata la tabella di capitalizzazione non è però facile. Soprattutto quando la tua azienda suscita l’attenzione di tanti soggetti. Ma con l’equity crowdfunding non ci sono problemi. Non importa quanti backers raccogli durante la campagna. Nella tabella figurerà un solo investitore. Più semplice di così!

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Regole chiare e certe per farsi le ossa

Nonostante la relativa novità dello strumento, l’equity crowdfunding è molto regolamentato. Questo tutela azienda e investitore. Non a caso, il suo utilizzo cresce sempre di più.

L’Italia è stata la prima in Europa a normare il settore. L’intervento iniziale è stato del 2012. L’ultimo pochi anni fa, nel 2019.

Nel frattempo è intervenuta anche l’Unione Europea. Abbiamo già parlato del Regolamento UE 2020/1503, che tra l’altro ha rafforzato gli obblighi di trasparenza. I dati forniti dovranno perciò essere comprensibili e ben strutturati. Le piattaforme vigileranno molto su questo punto. 

Il lavoro preparatorio per la campagna è destinato quindi ad aumentare. Le raccolte di equity crowdfunding assomigliano sempre di più a una Initial Public Offering, ossia alle operazioni di prima quotazione su mercato. 

L’equity crowdfunding è ormai un banco di prova. Una società che raccoglie così i propri capitali è pronta anche ad altri mercati. Come Mercato Telematico Azionario. O Alternative Investment Market Italia.