Gli italiani sono abituati a investire nel mattone. Ma investire in case e terreni non è certo alla portata di tutti, soprattutto se guardiamo alle generazioni più giovani e alle donne, due segmenti che hanno tradizionalmente meno disponibilità di capitali.
Da qualche anno il crowdfunding nel settore immobiliare sta cambiando le regole del gioco: oggi chiunque può investire online in progetti immobiliari. Si può partecipare anche con piccole quote, talvolta bastano anche solo alcune centinaia di euro. Una vera e propria rivoluzione, che vale la pena seguire da vicino.
Con Startups Wallet, l’aggregatore che monitora le principali piattaforme del settore, siamo andati a vedere come stia andando il real estate crowdfunding, sia in equity sia in lending (cioè sia in capitale di rischio, sia sotto forma di prestiti), comparando i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo del 2022. Ci sono delle sorprese e dei trend. Vediamoli insieme.
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Raccolta complessiva: un balzo in avanti
Cresce del 26% il volume di capitali raccolti: erano 63.7 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2021, mentre a fine settembre 2022 sono stati toccati gli 80 milioni. Facile immaginare che il tetto dei 100 milioni di raccolta complessiva sarà sfondato entro fine anno. Sarebbe un traguardo per l’intero mercato nazionale.

Ma se il 2022 si appresta a diventare un anno da record, cosa potrebbe succedere nel 2023?
Roberto Caiazzo, fondatore e CEO di Startups Wallet, è cauto: “Considerando l’attuale contesto macro-economico e internazionale, con la guerra in corso, non è possibile sbilanciarsi sui dati del prossimo anno. Per il mercato nazionale peserà anche il futuro delle detrazioni del bonus edilizio 110%.”
Piattaforme che raccolgono di più: il grosso del mercato lo fanno in pochi
Per i primi nove mesi del 2021 il podio delle piattaforme con maggiore raccolta era composto da Rendimento Etico con 18.3 milioni di euro raccolti, Walliance a 14.3 milioni e Trusters a 10.9. Nello stesso scorcio di 2022, invece, la situazione è cambiata con la new entry Recrowd che balza in testa, arrivando alla notevole cifra di 20.6 milioni di euro. Segue Rendimento Etico a 15 milioni e poi Concrete Investing a 11.2.
In generale il mercato appare abbastanza concentrato: poche piattaforme fanno il grosso della raccolta. Una concentrazione che, abbinata alle nuove regole europee, potrebbe portare alcune piattaforme nazionali a espandersi presto fuori confine: “Così come CrowdFundMe ha recentemente acquisito Trusters, puntando all’espansione verso il mondo del Lending Real Estate in Italia, così le piattaforme più solide italiane potranno puntare ad acquisizioni estere per accelerare il processo di internazionalizzazione, con la possibilità di acquisire anche talenti locali”, commenta sempre Roberto Caiazzo di Startups Wallet.
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Regioni che raccolgono di più: la Lombardia domina
La Lombardia si conferma locomotiva d’Italia, anche quando si parla di soldi raccolti in crowdfunding su progetti real estate. D’altronde quel mercato immobiliare è tra i più dinamici e interessanti d’Italia. Nei primi nove mesi del 2021 la raccolta è stata di circa 34.3 milioni, ben più del 50% del totale nazionale. Un numero che parla da solo.
A seguire, con largo distacco, troviamo in seconda piazza l’Emilia-Romagna con 8 milioni raccolti, Lazio con 5.4, Toscana con 4.5 e Veneto attestato a 2.5 milioni.
Leggermente meno concentrata su Milano e dintorni la raccolta nei primi nove mesi del 2022: la Lombardia guida sempre, mas stavolta con “soli” 27.4 milioni di euro raccolti, poi sale il Lazio a 9, l’Emilia-Romagna a 6.5, la Toscana a 3.7 e chiude il Piemonte con 2.3.
articolo a cura di Luca Francescangeli