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Raccogliere capitale via crowdfunding: i consigli legali per startup e PMI

Raccogliere capitale via crowdfunding consigli legali per startup e PMI

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Come preparare la propria startup o PMI per una campagna di equity crowdfunding? Con l’avvocato Alessandro Maria Lerro cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sui principali adempimenti legali da non sottovalutare, sia quando ci si prepara a un aumento di capitale via crowdfunding, sia per il post campagna. Ma andiamo con ordine.

Chi è l’avvocato Lerro in un tweet?

Avv. Alessandro Maria Lerro

Avvocato esperto in finanza aziendale, tecnologia e creazione d’impresa. Mi occupo da anni di startup e PMI. Esperto di crowdfunding, sono membro dell’advisory board di Assoholding. Sono poi presidente di Italian Equity Crowdfunding Association, del comitato scientifico di Assofintech e di Entopan Innovation”. 

Quali sono i primi passi da compiere per preparare la propria impresa a una raccolta di capitale via equity crowdfunding?

“Ancora per alcuni mesi, fino a quando resteranno in vigore le regole nazionali, è obbligatorio procedere ad alcune integrazioni nello statuto, incorporando dei patti sociali che usualmente non vengono proposti negli statuti delle SRL. In particolare è previsto un obbligo di pubblicazione di eventuali patti parasociali ed è necessario introdurre nello statuto un diritto di co-vendita o un diritto di recesso per gli investitori, che scatta nel caso in cui i soci di maggioranza escano dalla compagine sociale, alienando le proprie partecipazioni. Il regolamento europeo 2020/1503 che disciplina i provider europei di servizi crowdfunding (ECSP) non riproduce questi obblighi e quindi, per le raccolte di capitali sui portali che  saranno autorizzati sulla base di detto regolamento, non sarà necessario apportare queste modifiche statutarie. 

Poi, a prescindere dalle modificazioni statutarie obbligatorie, il fatto di aprire la compagine sociale a un numero consistente di investitori comporta l’opportunità di adottare delle regole, che rendano ordinata ed equilibrata la gestione della società”.

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Da un punto di vista legale, come si configurano i nuovi soci acquisiti attraverso un aumento di capitale via crowdfunding? Quali diritti hanno? La governance aziendale cambia?

“Tutti coloro che investono in una campagna di equity crowdfunding, secondo l’attuale diritto nazionale, diventano soci della società. Tuttavia la disciplina delle società innovative ha introdotto ormai da qualche anno nel nostro ordinamento la possibilità di creare categorie di quote con diritti differenziati. Tale opportunità viene utilizzata dalle società per evitare una eccessiva complicazione della governance, offrendo agli investitori quote con limitazioni amministrative, ed in particolare prive dei diritti di voto. Tale circostanza non priva tuttavia gli investitori dei diritti economici e dei diritti informativi. Anche qualora le categorie di quote siano utilizzate per scopi diversi, come ad esempio attribuire diritti amministrativi o economici particolari (es. diritto di nominare un organo di controllo o liquidation preference). 

Non c’è dubbio, quindi, che la governance aziendale cambi, ma ciò avviene per ogni aumento di capitale”. 

Sempre relativamente ai nuovi soci, quali obblighi vanno assolti una volta completata la raccolta?

“Al termine della raccolta, la lista dei nuovi soci con il valore nominale della partecipazione e l’indicazione della categoria di quote sottoscritta viene trasmessa al registro delle imprese e il gestore del portale sblocca il conto corrente destinato alla raccolta, trasferendo il capitale raccolto alla società apparente”.

Ci sono criticità normative da risolvere per quanto riguarda l’ingresso e la gestione di nuovi soci acquisiti via crowdfunding?

“Non ci sono particolari criticità, occorre semplicemente gestire un quantitativo di soci inusuale per una Srl italiana. A questo proposito, spesso suggeriamo di reintrodurre su base volontaria il cosiddetto libro soci, nel quale vengono registrati i soci e le relative categorie di quote sottoscritte, così come tutte le eventuali cessioni successive. Ciò consente di temperare la frequente difficoltà del registro delle imprese di associare al socio la specifica categoria di quote sottoscritte e tenere una corretta gestione delle scritture amministrative della società”. 

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Qualche altro consiglio per concludere? 

“La letteratura online in genere tende a banalizzare gli adempimenti societari considerandoli un peso, quando invece una corretta disciplina dei rapporti societari e della governance è essenziale per la gestione della società. 

Le eventuali difficoltà emergono ancora di più nelle fasi successive della vita societaria, quando entrano anche investitori sofisticati, quando  si effettuano operazioni straordinarie (es. aumenti di capitale ulteriori, fusioni, acquisizioni). In generale quando si complica il quadro complessivo della società. Non di rado operazioni estremamente interessanti hanno rischiato di essere compromesse da uno statuto redatto in modo superficiale o scopiazzato in giro, senza senso critico”.