Nel corso della pandemia l’e-commerce e sostenibilità ambientale sono i due settori che hanno mostrato maggiore resistenza e addirittura hanno registrato i tassi di crescita più alti.
Nel post Covid rimarrà fondamentale la capacità di far incontrare in modo semplice investitori e aziende e l’equity crowdfunding avrà un ruolo sempre crescente nella diversificazione dei portafogli.
Ne parliamo con Tommaso Baldissera, CEO di CrowdFundMe.
Quest’anno la pandemia ha stravolto le logiche di investimento, dalla borsa al crowd. Nella tua esperienza quali caratteristiche dell’azienda sono stati privilegiati? Continueranno ad essere rilevanti nel post covid?
La caratteristica che ha dato a CrowdFundMe un importante vantaggio, nonostante la pandemia e le restrizioni, è che offriamo ad aziende e investitori strumenti finanziari fruibili attraverso semplici passaggi online. Le imprese possono reperire capitali per la crescita mentre gli investitori possono diversificare il portafoglio grazie a prodotti Equity o minibond, il tutto in pochi click sul nostro portale www.crowdfundme.it. Molte società hanno capito l’importanza dei portali di Crowdinvesting in questi mesi, ed è un fenomeno destinato a durare e aumentare anche in ottica post Covid.
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Quali settori hanno riscosso maggiore successo?
Sicuramente l’e-commerce, che è cresciuto esponenzialmente durante il lockdown. Ne è una dimostrazione Tulips, un supermercato online che ha raccolto 300.000 euro da 198 investitori nel pieno della prima ondata di contagi. Inoltre, stanno riscuotendo successo anche le startup green che favoriscono la sostenibilità ambientale. Penso a 110Efficiency, attualmente in raccolta, ovvero una società che gestisce gli interventi per ridurre gli sprechi energetici e ottenere il Superbonus del 110%. In poco tempo la campagna è andata in overfunding e, al momento, gli investimenti hanno superato quota 119.000 euro.
Come si sta evolvendo l’investitore crowd?
Si sta consolidando la fiducia degli investitori verso i prodotti finanziari crowd, come dimostra la crescita del chip medio che, su CrowdFundMe, è arrivato a 5.510 euro nel terzo trimestre 2020, in aumento del 53,9% rispetto sempre allo stesso periodo 2019. Un altro aspetto che diventa sempre più importante è la strategia di diversificazione, perché gli investitori cercano di mitigare il rischio. Per questo CrowdFundMe punta a offrire prodotti Equity, opportunità in ambito Real Estate e minibond. Grazie a questa gamma completa di prodotti e alla possibilità di investire in società attive in differenti mercati di riferimento, diamo ampie possibilità di diversificazione.
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Ci sono dei fattori bloccanti che rallentano o fermano l’interesse degli investitori? È solo a causa di un progetto non valido o ci sono altre motivazioni?
Ogni società fa storia a sé, ma possiamo individuare alcuni elementi principali che possono essere comuni a più esperienze. Innanzitutto il potenziale ritorno economico, perché se l’investitore non capisce come potrà un giorno monetizzare, magari grazie a una quotazione della società, allora è frenato. Un altro punto cruciale riguarda le prospettive di crescita inserite nel business plan. Per convincere gli investitori servono piani ambiziosi ma anche realistici.