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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Startup Geeks: “Il crowdfunding scelta vincente per raccogliere capitali e far crescere il nostro network”

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In pochi anni è diventato uno dei principali incubatori di startup in Italia e la scorsa primavera ha raccolto quasi un milione di euro in crowdfunding

Parliamo di Startup Geeks, l’azienda creata nel febbraio 2020 dai mantovani Alessio Boceda e Giulia D’Amato, co-founder uniti nel business, così come nella vita privata. 

In particolare, la raccolta è avvenuta tra aprile e maggio di quest’anno sulla piattaforma CrowdFundMe.

Cos’è Startup Geeks?

“Siamo una startup innovativa e una benefit corporation, che lavora su tre fronti principali – spiega il co-founder Alessio Boceda – Il primo è lo Startup Builder: un vero e proprio percorso di incubazione che aiuta chi ha un’idea di business innovativa e vuole capire se e come realizzarla. Li aiutiamo a muovere i primi passi e a validare la loro idea. In genere sono persone che non fanno già gli imprenditori, ma che nelle giuste condizioni potrebbero diventarlo. Più di 800 idee di startup sono già passate per il nostro percorso, credo sia un record in Italia.

Poi c’è l’attività di formazione che facciamo all’interno di aziende strutturate e che punta a stimolare l’imprenditorialità interna dei loro dipendenti. Abbiamo clienti importanti come Eni, NTT Data, Credem e altri. Il terzo e ultimo fronte è quello dei servizi di comunicazione e relazioni esterne per le startup. Il nostro team PR ha già aiutato più di 150 startup a uscire sui media e più in generale a farsi conoscere dal pubblico. 

A livello organizzativo siamo un’azienda full-remote e che non ha una sede fisica: il nostro team lavora da sempre senza vincoli geografici. Attualmente abbiamo persone dislocate tra Napoli e Londra, ma a breve qualcuno lavorerà anche da Bali, in Indonesia”.

Con la campagna di equity crowdfunding, Startup Geeks ha completato il suo second round di finanziamento, dopo essere partita con un seed da 170mila euro a giugno 2020. Seed a cui era seguito nel 2021 un primo round fatto attraverso debito bancario, pari a circa 200mila euro. 

Quali previsioni ci sono per il 2023?

“Prevediamo una crescita dei ricavi del 40% rispetto al milione di euro fatturato nel 2022 – risponde sempre Boceda – Con le risorse arrivate dal crowdfunding saremo in grado di migliorare i nostri servizi e anche di aprire nuovi mercati. In particolare, stiamo guardando alla Germania: pensiamo che lì ci sia un grande potenziale per il nostro Startup Builder. Vogliamo diventare l’anello di congiunzione tra gli incubatori universitari e gli acceleratori veri e propri, che in genere per l’accesso richiedono idee già validate”.

Perché avete scelto proprio il crowdfunding per questo aumento di capitale?

“Abbiamo sempre avuto un network con molti contatti e un pubblico piuttosto ampio sui social. Il crowdfunding ci è sembrato subito il canale migliore per valorizzare questo patrimonio di relazioni, rinforzandolo con nuovi rapporti che sono arrivati proprio grazie alla campagna”.

Come pensate di remunerare il capitale arrivato dagli investitori?

“Vogliamo crescere il più possibile, per poi essere acquisiti da una società più grande. Quindi puntiamo all’exit e in quella prospettiva di lungo periodo gli investitori troveranno la remunerazione del loro capitale”.

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Preparare una campagna di crowdfunding è un’attività impegnativa. Quanto tempo e quante risorse avete speso per preparare la raccolta?

“Ci sono voluti sei mesi e il lavoro è stato intenso, tutto gestito internamente. Per i primi tre mesi, parliamo dell’autunno 2022, ho fatto continuamente call con possibili investitori, cercando di ottenere il loro commitment. Poi, da dicembre, abbiamo cominciato ad attivare anche la nostra community online. L’obiettivo era quello di informarli del round in arrivo e di renderli protagonisti. Chiedevamo a chi fosse interessato alla raccolta in crowdfunding di iscriversi a una lista di attesa e nel frattempo abbiamo periodicamente condiviso con loro notizie sulla campagna in arrivo. Quando siamo andati live era aprile 2023 e avevamo 1200 persone in lista di attesa. Praticamente in due settimane abbiamo chiuso la raccolta: c’è stata una risposta incredibile”.

Cosa ha funzionato meglio delle aspettative?

“Sicuramente la risposta degli investitori. A parte l’acceleratore Seed Money e il venture capital Origini,  in questo round i soldi sono realmente arrivati dal crowd, cioè da persone reali che hanno deciso di investire nella nostra impresa, ognuno secondo le proprie disponibilità. Anche gli investitori confermati durante le mie call one to one preliminari mi hanno sorpreso positivamente: nessuno di quelli che si erano detto interessato si è poi tirato indietro durante la campagna. Abbiamo avuto un tasso di successo del 100%”.

Cosa, invece, si sarebbe potuto fare meglio?

“Due cose – conclude Alessio Boceda, 33 anni, co-founder di Startup Geeks – La prima è il tempo di preparazione: abbiamo impiegato sei mesi, ma avremmo potuto fare lo stesso percorso in quattro. Purtroppo abbiamo perso tempo con false piste, che si sono poi rivelate infruttuose. Poi c’è l’ambizione. All’inizio pensavamo che un milione fosse il limite massimo per la nostra raccolta. Guardando indietro direi che avremmo potuto raccogliere di più fissando un target più alto, anche 200-300mila euro in più. Perché l’interesse dei potenziali investitori c’era tutto”.  

a cura di Luca Francescangeli