Com’è nata Startup Wise Guys? E come è riuscita a configurarsi come player internazionale?
Startup Wise Guys nasce nel 2012 in Estonia, da alcuni membri della generazione di “imprenditori tecnologici” nata dopo il boom di Skype. Molti di loro sono diventati investitori, e hanno deciso di fare “give back” e supportare le generazione successive. Così nasce Startup Wise Guys: un acceleratore costruito da fondatori per fondatori, dall’ecosistema per l’ecosistema!
Da allora sono cambiate molte cose: Startup Wise Guys ha ampliato le operazioni nell’area baltica e oltre – grazie a un network di mentor e investitori internazionali – e, con un portafoglio di oltre 185 startup da oltre 40 paesi, è diventato uno degli acceleratori più attivi in Europa e oltre.
Da cosa è scaturita l’idea di approdare in Italia?
Crediamo che l’ecosistema in Italia sia cresciuto negli ultimi anni, e sia pronto a fare un ulteriore salto di qualità, se adeguatamente supportato. Startup Wise Guys viene da un paese – l’Estonia – dove il numero di investimenti nel 2013 era di 108M e nel 2018 è arrivato a 534M. Tutto questo per un’area geografica di poco più di 6 milioni (1/10 rispetto all’italia che nel 2019 ha avuto poco piu di 700M euro di investimenti VC).
Noi speriamo in un “effetto contaminazione”: vogliamo portare una prospettiva internazionale nell’ecosistema, sia facendo da ponte verso l’Europa per le startup italiane che selezioneremo, sia portando in Italia startup internazionali che vogliano sviluppare il loro business (anche) in Italia. Crediamo che l’Italia abbia un grande talento imprenditoriale che non ha ancora raggiunto la sua massima espressione.
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Ci raccontate qualcosa in più della campagna di Equity Crowdfunding che avete lanciato?
La campagna di Crowdfunding è completamente finalizzata allo sviluppo dei programmi di accelerazione in Italia e il capitale raccolto durante la campagna sarà utilizzato interamente per effettuare investimenti diretti nelle startup selezionate.
Il piano di Startup Wise Guys in Italia è inizialmente di raccogliere e investire 2 milioni di euro, di cui 1,2 milioni attraverso questa campagna di equity crowdfunding, per finanziare 4 batch di accelerazione in due anni e successivamente 800 mila euro per investimenti cosiddetti di follow-on. Il Fondo Startup Wise Guys “Challenger” co-investirà su tutto l’ammontare.
Gli investitori beneficeranno dei proventi dell’attività di investimento attraverso la distribuzione di dividendi maturati dalle eventuali cessioni delle società (Exit) sulle quali SWG deciderà di investire durante il programma di accelerazione. Normalmente l’orizzonte temporale per la realizzazione dei suddetti dividendi è stimato in circa 7 anni.
In Italia spesso le startup sono viste come un fenomeno di moda del momento destinato prima o poi a finire. Qual è il vostro punto di vista?
Credo sia un approccio “conservatore”. Ci sarà anche chi “abusa” del termine, ma per ciascuna persona che “cavalca” il trend, ci sono 10 imprenditori che rischiano tutto e mettono in gioco tempo e capitali per costruire qualcosa di importante. Le startup altro non sono che tentativi di imprenditorialità, che possono andare bene, molto bene, oppure fallire. In questo senso, credo che sia importante anche avere la possibilità di fallire: l’importante è farlo in fretta, rialzarsi e andare avanti capitalizzando l’esperienza.
Il movimento startup può in realtà portare due grandi “contributi” culturali al paese – oltre, ovviamente, all’enorme potenziale di innovazione: l’educazione all’imprenditorialità e la cultura delle “lesson learnt”. Con Startup Wise Guys in Estonia questa estate abbiamo lanciato Future Founders Summer School. Un programma breve per l’introduzione all’imprenditorialità a ragazzi dai 16 ai 20 anni. Educazione quindi al centro della competitività.
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Come stanno le startup in Italia?
Stanno meglio di qualche anno fa, ma possiamo ancora migliorare. Rispetto al passato, l’accesso alle risorse finanziarie non è più un problema: sono aumentati gli investimenti privati, e in più ci sono le risorse di recente approvazione del Fondo Nazionale Innovazione e di Cassa Depositi & Prestiti.
Credo, piuttosto, che ci sia da migliorare su due aspetti: lo sfoltimento e il costo della macchina burocratica, che è ancora troppo pesante rispetto all’estero, e la poca esperienza – anche internazionale – dei founder. Startup Wise Guys arriva in Italia proprio per agire su questo punto, e per aiutare gli startupper italiani a diventare imprenditori globali.
A chi è rivolta la vostra call che prevede investimenti fino a 600.000€ totali?
Il nostro programma di accelerazione è rivolto a startup italiane e internazionali che abbiano connessioni con l’Italia, attive con prodotti tecnologici rivolti a un mercato B2B (con un modello di business prevalentemente SaaS). Cerchiamo founder che siano full time sul loro business, che abbiano un prodotto pronto e un minimo di conferma da parte di clienti che esiste un mercato per il servizio o prodotto da loro creato.
Come si strutturerà il programma di accelerazione destinato alle startup vincitrici?
Si tratta di un intenso programma di accelerazione di circa 5 mesi, al termine del quale sono possibili investimenti di follow-on. Il programma si basa su 3 moduli: product market fit e sviluppo dell’azienda, vendite e marketing e raccolta fondi, e include anche argomenti come prodotto e tecnologia, finanza e persino “resilienza mentale”.
Il contenuto del programma viene fornito da circa 100 mentor (scelti tra gli oltre 250 nel pool europeo dell’acceleratore) provenienti da tutta Europa – tra cui fondatori di startup e investitori – oltre che dal team Startup Wise Guys.
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Cosa prevede il futuro di Startup Wise Guys in Italia?
L’obiettivo a breve termine è quello di quattro batch di accelerazione per i prossimi due anni. Ma è solo l’inizio: vogliamo diventare un veicolo di internazionalizzazione per l’ecosistema, e fare della nostra sede italiana un avamposto sull’Europa nord e orientale.