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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Boom di raccolta nel 2020: l’Equity Crowdfunding cresce a doppia cifra

Indice


Il settore chiude la raccolta 2020 a 103 milioni di euro, contro i 65 del 2019, segnando una crescita del 58%.


Equity Crowdfunding: i numeri del 2020

103 milioni di euro, questa è la cifra record con cui si chiude il 2020 per il settore dell’equity crowdfunding in Italia, con 159 campagne di finanziamento a favore di startup e pmi innovative, dato anch’esso in crescita rispetto all’anno precedente.
A trainare sono stati principalmente i settori dell’equity crowdfunding immobiliare e quello dei veicoli di investimento, mentre il boom della raccolta si è principalmente concentrato nell’ultimo trimestre dell’anno.
Negli ultimi tre mesi del 2020, infatti, sono stati complessivamente raccolti fondi per un valore di 47 milioni di euro, pari al 45% dei volumi totali dell’anno e spalmati su 61 campagne. Tra le possibili spiegazioni a questa forte concentrazione temporale, oltre ai possibili freni dettati dai timori legati alla pandemia durante la prima parte dell’anno, è anche possibile individuare la scadenza al 31 dicembre degli incentivi fiscali del 50% previsti dal Decreto Rilancio.

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Sono state 36 le campagne chiuse nel mese di cembre e che hanno cubato una raccolta pari a 27,7 milioni di euro, pari a circa il 60% del valore dell’intero trimestre.

Da sottolineare sicuramente la forte crescita avuta dal comparto del crowdfunding immobiliare, che da solo ha cumulato una raccolta di oltre 29 milioni di euro (contro i 16 del 2019).

Altrettanto rilevante la quota afferibile ai veicoli di investimento, segno questo di un settore che sta diventando progressivamente sempre più maturo e che rientra ormai a pieno titolo tra gli strumenti presi in considerazione dagli investitori professionali.
Particolarmente importanti, in questo senso, le operazioni portate avanti da Fin-Novia, che ha chiuso il proprio round di funding sulla piattaforma BackToWork con una raccolta di 7,15 milioni di euro, con adesioni provenienti soprattutto da clienti del Gruppo Intesa San Paolo Private Banking.
Subito dopo troviamo Red Fish LongTerm Capital, che ha raccolto oltre 6 milioni di euro grazie alla campagna lanciata su Opstart.

Complessivamente le holding che hanno investito in equity crowdfunding nel 2020 hanno portato il valore della raccolta a un totale di 23,7 milioni, contro i soli 3,5 del 2019, con una raccolta media anch’essa in crescita e che è passata dai 700 mila euro dello scorso anno agli 1,7 milioni del 2020.

Al di fuori del settore immobiliare e di quello degli operatori professionali, i volumi d’investimento sono chiaramente più bassi, anche se sono state ben 33 le campagne che hanno raccolto più di 1 milione di euro.
Guardando al settore nel suo complesso, la raccolta media si è attestata intorno 648 mila euro, e anche questo dato registra una crescita rispetto all’anno precedente (472 mila euro). L’aumento della raccolta media non è imputabile però solamente al numero più alto di investitori che hanno deciso di puntare sull’equity crowdfunding, ma anche all’alzarsi del valore medio dell’investimento, che passa dai 3.600 euro del 2019 ai 5.500 del 2020.

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Analizzando i trend del 2020 dal punto di vista delle piattaforme di equity crowdfunding, è possibile rilevare una tendenza alla concentrazione degli investimenti, le prime 7 piattaforme (individuate come quelle che dal lancio hanno raccolto almeno 10 milioni di euro), hanno intercettato il 95% dell’intero valore di mercato. Anche in questo caso siamo di fronte a un dato in crescita rispetto all’anno precedente, quando la percentuale si attestava sull’88%.

Tra i risultati più performanti sono sicuramente da segnalare quelli ottenuti da Opstart e Backtowork. La prima ha visto crescere in maniera oltremodo significativa la propria raccolta, che è passata dai 4,6 milioni del 2019 ai 22 del 2020. Ottime performance anche per BackToWork che ha raddoppiato il risultato del 2019 passando da 7,1 a 14,3 milioni.


Lo scenario per il 2021

Se il 2020 è stato un anno, forse inaspettatamente, da record, il 2021 appena iniziato pone già degli interrogativi rispetto a quelli che saranno i prossimi sviluppi per il settore dell’equity crowd funding. 

È possibile in effetti che ci si possa trovare di fronte al trend di un settore che, anno dopo anno, sta diventando sempre più maturo, solido e strutturato. Ciò, generalmente, si traduce in una crescita continua ma che avrà, probabilmente, un ritmo più lento rispetto a quello degli anni precedenti.

Quel che è certo è che il 2021 sarà un anno di consolidamento anche dal punto “strutturale” per questo settore, se pensiamo ad esempio al fatto che l’ESMA (European Securities and Markets Authority) sarà chiamata ad emanare i documenti attuati del nuovo regolamento europeo sul crowdfunding, già approvato dal Parlamento Europeo nello scorso mese di ottobre.

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A questo proposito è possibile che anche la normativa italiana debba recepire alcuni adeguamenti, anche se il regolamento Consob recepisce già la maggior parte delle disposizioni stabilite a livello europeo.

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