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Decreto Sostegni Bis: in arrivo nuove agevolazioni per Startup e PMI innovative

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Indice


Buone notizie per il mondo dell’innovazione: la bozza del DL Sostegni Bis in discussione in questi giorni prevede nuove misure a sostegno del comparto. Previste agevolazioni fiscali per chi investe in equity crowdfunding e contributi a fondo perduto per startup e PMI innovative.


Le nuove agevolazioni per chi investe in equity crowdfunding

Secondo la bozza del Decreto in discussione in questi giorni, tra le misure previste dovrebbero rientrare alcune agevolazioni specifiche per le persone fisiche che investono in startup e PMI innovative attraverso la sottoscrizione di quote di capitale e possedute per almeno tre anni.

Nello specifico l’incentivo consisterebbe nella detassazione delle plusvalenze derivanti dalla vendita delle quote di partecipazione al capitale di imprese innovative, ossia il cosiddetto capital gain.

Secondo quanto previsto dal nuovo Decreto Legge, andrebbero a beneficiare delle stesse agevolazioni anche le plusvalenze reinvestite nel capitale sociale di startup e imprese innovative a condizione che l’investimento venga effettuato entro un anno dalla maturazione delle plusvalenze stesse e comunque entro il 2025.
In questo senso, quindi, il Governo introduce una agevolazione temporanea ma che comunque andrebbe a stimolare gli investimenti nel settore dell’innovazione.

Ecco i requisiti per l’accesso all’agevolazione fiscale:

  • Le azioni o le quote di partecipazione devono essere state acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale, quindi gli investimenti in equity crowdfunding rientrano a pieno titolo in questa modalità.
  • Le plusvalenze devono essere reinvestite, in startup e PMI sottoscrivendone il capitale sociale. Possono cioè essere reinvestite in equity crowdfunding.
  • Il reinvestimento deve avvenire entro un anno da quando la plusvalenza viene maturata.


Il vantaggio, in termini di decontribuzione, può essere quantificato in un risparmio d’imposta pari a circa il 26%. Qualora poi, come visto in precedenza, le quote di capitale fossero state sottoscritte da almeno tre anni, le agevolazioni contributive crescerebbero ulteriormente.

Come previsto dal Trattato dell’Unione Europea, una volta approvate dal nostro Paese, le misure dovranno essere autorizzate dalla Commissione Europea che ne valuterà la correttezza in termini di rispetto delle misure di mercato e concorrenza. 

Leggi anche: Le nuove regole europee sul crowdfunding. Ecco cosa cambia e perché gli investimenti saranno ancora più sicuri

Quello che è importante sottolineare qui è come il comparto dell’innovazione, ancora una volta, venga considerato cruciale per la ripartenza dell’economia italiana, tanto da riservargli specifiche misure di sostegno.

Va inoltre notato come tali misure, considerabili in qualche modo “di emergenza”, si inseriscano poi in un sistema agevolativo più ampio già previsto per il sostegno al sistema dell’innovazione.

A tal proposito leggi anche: Investire in equity crowdfunding conviene. Ecco la guida completa a tutte le agevolazioni fiscali.


Le misure a sostegno delle aziende: mille euro per chi è rimasto escluso dal primo DL Sostegni

Venti milioni di euro. A tanto ammonterebbe la cifra destinata alle imprese secondo quanto previsto da un emendamento al Decreto Sostegni Bis.

La misura andrebbe in favore delle imprese rimaste escluse dal precedente decreto e prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto di mille euro per le imprese la cui attività sia iniziata nel 2019, quindi la cui partiva IVA sia stata avviata tra il 1° gennaio e il 31 dicembre del 2018, e a condizione che il fatturato annuale non sia superiore ai 10 milioni di euro.

A queste startup spetterebbe quindi il contributo di 1.000 euro, a meno che non abbiano già avuto accesso ai fondi previsti dal Decreto Sostegni, ossia laddove l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 risultasse inferiore almeno del 30% rispetto all’anno precedente.


Contributi a fondo perduto, come fare domanda

Le modalità operative per richiedere l’accesso al contributo a fondo perduto per le startup dovranno, come sempre, essere rese note tramite un apposito decreto attuativo.

Quello che al momento è noto è che i beneficiari avranno la possibilità di scegliere tra un’erogazione diretta del contributo, quindi tramite un accredito sul conto corrente, oppure potranno optare per trasformarlo in un credito d’imposta.