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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Investire via crowdfunding: il 2024 si apre tra cambiamenti e incertezze

crowdfunding 2024

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Il 2024 sarà un anno di transizione e di cambiamento per il mondo degli investimenti via crowdfunding. Il prossimo anno, infatti, sarà il primo anno totalmente regolato dal regolamento europeo sugli European Crowdfunding Service Providers. Lo stacco è già evidente.

Basta equity e lending, è tempo di crowdinvesting

Partiamo dalle parole, perché le parole contano. Ormai ha poco senso parlare di equity e lending come due entità separate: la normativa permette allo stesso portale autorizzato di offrire, volendo, entrambe le tipologie di investimento. Meglio parlare da ora in poi di crowdinvesting, magari andando in verticale su specifici settori, come l’immobiliare, la green economy, ecc…

Le autorizzazioni in Italia: avanti piano

In Italia il passaggio alle nuove regole è stato lento, complicato e con diversi caduti lasciati sul terreno: attualmente solo 12 piattaforme hanno ricevuto l’autorizzazione di Consob e possono quindi continuare a raccogliere. L’ultima a tagliare questo traguardo, proprio in questi giorni, è stata Recrowd.

Prima dello scorso 10 novembre, il Politecnico di Milano aveva censito qualcosa come 75 piattaforme in Italia: 48 portali di equity crowdfunding e 27 specializzati nel lending per aziende o per progetti di real estate. All’appello manca il grosso degli operatori in termini numerici, ma non è così se guardiamo ai volumi di raccolta.

Prima della rivoluzione europea, infatti, il nostro paese era caratterizzato da molte micro piattaforme per le quali già all’epoca era difficile immaginare una sostenibilità economica. Sostenibilità ormai impossibile da raggiungere, visti gli adempimenti necessari e i nuovi obblighi, anche a livello di staff, previsti dalla normativa ECSP. Di fatto stiamo assistendo a una “morte silenziosa” degli operatori più piccoli, che di fatto hanno già cessato la loro attività oppure stanno pivotando verso altri modelli di raccolta più semplici da percorrere, come ad esempio il club deal.

Fusioni e acquisizioni in arrivo

Il prossimo anno porterà anche a fusioni e acquisizioni, soprattutto tra piattaforme di paesi diversi, ma sempre nell’ambito dell’Unione. Un primo esempio italiano è l’acquisizione da parte di Walliance della francese Lymo Finance. Da questa operazione è nato uno dei gruppi più grandi d’Europa nel settore del crowdfunding immobiliare, settore che continua a crescere, nonostante il 2023 sia stato un anno deludente per le raccolte online, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in equity su PMI e startup.

Ma saranno possibili anche operazioni inverse con player italiani acquisiti da grandi piattaforme straniere. In primis gli inglesi di Seedrs e Crowdcube, che hanno preso licenze comunitarie rispettivamente in Irlanda e in Spagna. Seedrs, peraltro, ha già annunciato l’espansione in Scandinavia, Olanda e Spagna. L’Italia non è ufficialmente nella lista, ma potrebbe essere solo una questione di tempo.

Quadro macro-economico: il 2024 è incerto

Il 2023 è stato un anno difficile per gli investimenti via crowdfunding, soprattutto per il difficile quadro economico generale, che ha aumentato rischi e incertezze. Inoltre, l’alto costo del denaro ha reso più esigenti gli investitori per quanto riguarda il proprio ritorno sull’investimento. Un’alta remunerazione che non sempre gli imprenditori sono disponibili a concedere. In questa prospettiva, sarà fondamentale capire cosa deciderà la BCE sui tassi d’interesse all’interno dell’Eurozona.

Un primo segnale positivo è arrivato a fine ottobre, quando la Banca Centrale non ha alzato i tassi: era da luglio 2022 che la tendenza al rialzo non veniva arrestata. Forse il 2024 vedrà anche una risalita per gli investimenti via crowdfunding in startup. Le campagne organizzate da nuove aziende innovative, infatti, hanno rallentato molto negli ultimi 12 mesi. La causa è legata a una generale cautela nell’investire, da parte in primis dei venture capital e poi a cascata fino ai piccoli investitori crowd, nel segmento startup.

Questo anche se il terzo trimestre di quest’anno, secondo i dati internazionali di Crunchbase, ha avuto un sussulto verso l’alto, trainato in buona parte dagli investimenti focalizzati su startup che sviluppano IA. Il dibattito tra gli addetti ai lavori è aperto: abbiamo toccato il fondo nel 2023 e quindi il 2024 sarà finalmente un anno di crescita oppure i prossimi mesi saranno ancora caratterizzati dal segno meno? Difficile dirlo oggi con certezza, non resta che stare alla finestra. 

a cura di Luca Francescangeli