Quando un’impresa lancia una campagna di raccolta di capitale sui portali online di equity crowdfunding, questa si rivolge idealmente a un numero illimitato di investitori che, però, vanno intercettati, incuriositi e convinti a finanziare il business o il prodotto in cambio di quote societarie. Ecco qui qualche consiglio su come ottenere questo importante risultato!
Conosci il tuo target
Gli investitori non sono tutti uguali: c’è chi cerca principalmente investimenti ad alto tasso di rendimento, chi è interessato a determinati settori per ragioni imprenditoriali, chi dà molta attenzione alla vocazione sociale del progetto da finanziare. Ognuno di loro presenta obiettivi, tagli e orizzonti di investimento diversi. Indispensabile è quindi per l’impresa tracciare fin dall’inizio il profilo dell’investitore “tipo”, quello che potrebbe essere interessato al progetto. In questo modo, non solo sarà in grado di scegliere il linguaggio più adatto alla sua campagna ma soprattutto la piattaforma su cui posizionarsi. Sono quattro in definitiva le domande da porsi:
- Voglio solo investitori professionali o sono aperto a tutta la platea di investitori?
- Nell’investitore, cerco un finanziatore o un “partner” che possa guidarmi nel percorso di crescita?
- Quanto capitale sociale sono disposto a offrire?
- A che stadio è la mia impresa?
La risposta all’ultima domanda è cruciale tanto per le imprese quanto per gli investitori: il ciclo di vita di un’impresa, infatti, è strutturato in diverse fasi di finanziamento, ciascuna con i suoi obiettivi, le sue esigenze e anche i suoi rischi.
Quanto costa la documentazione
Il successo di una campagna di equity crowdfunding dipende da molti fattori; senza dubbio è fondamentale che il progetto sia di qualità, ma anche la presentazione gioca un ruolo importante, più di quanto le imprese desidererebbero. L’investitore per potersi fidare vuole documentarsi adeguatamente, sapere come saranno spesi i soldi dell’investimento, capire quali sono le prospettive di crescita e ritorno. Occhio ai dettagli del business plan, quindi, e alla chiarezza di tutto il materiale informativo.
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Una campagna di equity crowdfunding può sfruttare relazioni già esistenti, ma soprattutto deve crearne delle nuove. Importantissimi quindi il media kit e una corretta pianificazione dell’attività di comunicazione, che deve partire da prima del lancio della campagna e lavorare alla riconoscibilità del progetto, non solo sulla piattaforma. Le imprese che sono alla ricerca di investitori strutturati come i Business Angel, infatti, non si possono limitare a preparare una buona presentazione, ma li devono cercare attivamente, anche mettendosi in contatto con portali dedicati come l’Italian Business Angel Network (IBAN) e l’Italian Angels for Growth.
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In prima linea per convincere gli investitori
Molte piattaforme cercano di aiutare e indirizzare le società nelle loro attività di comunicazione a supporto della campagna di equity crowdfunding, ma non di rado le imprese decidono di farsi seguire da consulenti specializzati. Lo scambio con la platea di investitori, potenziali o effettivi, è infatti quotidiano e molto impegnativo. In ogni caso è sempre necessario che i soci fondatori, il team, si spendano in prima persona per il progetto se vogliono essere davvero convincenti.
Ci si aspetta dunque che la campagna venga promossa sui propri social, ma soprattutto presso i propri contatti e nelle occasioni di networking professionale: le occasioni di promozione “offline”, le presentazioni live, gli incontri one-to-one, generano un incredibile valore aggiunto alla campagna.
Tutte queste azioni mirano non solo a ottenere singoli finanziamenti, ma anche a creare una relazione così forte con gli investitori che alla fine saranno loro a promuovere il progetto presso altri. Solo grazie a questo effetto passaparola sarà possibile raggiungere l’obiettivo di raccolta impostato all’inizio della campagna.