Come nasce il progetto di GOPMI e come si propone nel panorama dell’equity crowdfunding in Italia?
Il progetto di GOPMI nasce dal confronto di un gruppo di commercialisti e consulenti di direzione, con la voglia di mettere le proprie esperienze al servizio di imprese con ambiziosi obiettivi di crescita.
L’approccio che abbiamo scelto parte dalla comunicazione e dalla formazione ad imprenditori ma anche a consulenti e commercialisti d’impresa, per renderli maggiormente consapevoli dei cambiamenti irreversibili dovuti alla globalizzazione dei mercati resi ancora più complessi dalla pandemia ancora in corso.
Oggi, per competere, le imprese italiane devono necessariamente utilizzare tutti gli strumenti di finanza che l’innovazione sta offrendo loro, ed un’occasione straordinaria gli è stata offerta da Consob, che ha creduto nell’equity crowdfunding come volano di crescita prima per le startup eimmediatamente dopo per le pmi italiane.
Qual è il ruolo dell’equity crowdfunding nel mercato dei capitali per le startup e pmi italiane, nella vostra visione?
Le piattaforme autorizzate da Consob colmano un vuoto che esisteva nel mondo del mercato dei capitali in Italia. L’accesso al mercato del capitale di rischio, infatti, era riservato ad aziende che già possedevano una dimensione importante, sia per round di investimento di Fondi di Private Equity sia per accedere ad una quotazione, seppur agevolata, al segmento AIM di Borsa Italiana. Per tutte le altre imprese rimaneva il credito bancario, che mal si adatta in progetti di crescita con un orizzonte di investimento superiore a 5 anni.
L’equity crowdfunding non vuole sostituirsi al ruolo, che è importantissimo, dei soggetti prima citati ma ne rappresenta il complemento ideale, offrendo a startup e pmi un capitale paziente che gli permette di accelerare la crescita per poi accedere ad una quotazione su di un mercato regolamentato o accedere ai Fondi di Venture Capital e di Private Equity.
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In che modo l’equity crowdfunding può sostenere la ripartenza delle nostre imprese nel bel mezzo della pandemia?
Come verificato dai dati dell’Osservatorio sul Crowdinvesting, la raccolta dell’equity crowdfunding è aumentata nel 2020, nonostante la pandemia.
Noi di GOPMI non vogliamo essere parte di una nicchia privilegiata all’interno di una tempesta di chiusure e licenziamenti che stanno danneggiando il tessuto economico italiano, in particolare di quello del Sud dell’Italia. Per questo motivo stiamo dedicando tutto il nostro tempo a parlare con gli imprenditori per trovare insieme a loro la soluzione migliore per uscire in fretta da questo momento negativo, sicuri che la ripartenza ci sarà per tutti dopo l’estate 2021.
Le piattaforme autorizzate Consob assolveranno un ruolo di fondamentale importanza per dare trasparenza ed efficacia al mercato dei capitali ed innescare la crescita. Con la pandemia lo Stato ha narcotizzato il mercato, iniettando liquidità sotto forma di ristori ma anche e soprattutto prestiti bancari garantiti.
Il ritorno alla normalità vedrà le startup e le pmi italiane ancora più indebitate che in passato in un sistema economico per il quale è stato coniato un nuovo termine, banco-centriche, che vuole significare imprese dipendenti dalle banche per il loro funzionamento.
L’equity crowdfunding sarà l’occasione storica per le imprese italiane di liberarsi dalla dipendenza delle banche e per ottenere la finanza necessaria alla dinamica di programmi di crescita sul mercato nazionale ed internazionale, così da competere finalmente ad armi pari, con le imprese degli altri Paesi con mercati dei capitali più evoluti. Noi di GOPMI lavoriamo per essere parte di questo.
A quali aziende vi rivolgete in particolare? E come selezionate i progetti?
Il nostro target sono sicuramente, come per le piattaforme che sono partite per prime in Italia, le startup con una forte componente innovativa. Poi abbiamo tutto il mondo delle pmi “tradizionali” che si stanno rapidamente trasformando per raccogliere le sfide competitive del mercato interno ed estero.
Noi di GOPMI crediamo che la dimensione delle nostre imprese possa trasformarsi da punto di debolezza a punto di forza, in quanto oggi abbiamo bisogno di velocità di risposta ai continui mutamenti dei mercati.
Per i suddetti motivi abbiamo elaborato un criterio di selezione affidato ad un team composto da 3 esperti che verifica i seguenti punti:
- il business o idea imprenditoriale alla base dell’attività aziendale
- il team con le sue competenze tecniche e manageriali
- il modello di business scelto per affrontare la sfida imprenditoria ed adeguato alle continue evoluzioni del mercato
- le dimensioni del mercato in grado di accogliere i prodotti con adeguati rendimenti
- le previsioni economiche e finanziarie coerenti con i piani stategici ed operativi.
In conclusione, il nostro team verifica che il valore pre-money sia più coerente possibile con il reale valore economico dell’azienda, a tutela degli investitori che hanno dato fiducia al management e ai founders.