Il mattone, si sa, è una garanzia. Se vendere o affittare non fa per te, valuta il crowdfunding immobiliare. Attraverso questo strumento è possibile guadagnare con le case, senza oneri da proprietario.
Crowdfunding immobiliare: cos’è e come funziona
Nel crowdfunding immobiliare (o real estate crowdfunding) abbiamo sempre una raccolta online di capitale. La differenza sta nel tipo di progettualità finanziabile. Normalmente sono idee innovative e avveniristiche. In questo caso invece il sostegno va a investimenti immobiliari.
Ebbene sì, parliamo proprio di case, negozi, uffici. In Italia, ma anche all’estero.
Possono essere già esistenti o ancora da costruire. Nel primo caso il progetto prevede di norma la riqualificazione di un immobile. Magari una sua trasformazione da residenziale a commerciale, o in struttura ricettiva. Nel secondo invece ci troviamo di fronte a un investimento di sviluppo immobiliare.
La peculiarità dell’oggetto di investimento ha fatto sì che nascessero piattaforme dedicate. Housers, Walliance, Concrete Investing, e davvero tante altre. Sono in tutto 17 in Italia. Alcune sono equity based, altre lending based.
In quelle equity, l’investitore acquisisce azioni o quote del veicolo societario che promuove il progetto immobiliare. Su quelle lending, invece si presta a fronte di un tasso di interesse il denaro necessario al promotore. Esattamente come per tutti gli altri settori merceologici.
Non si diventa quindi proprietari degli immobili. Anche nel crowdfunding immobiliare si investe su società e su progetti.
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Il successo del Crowdfunding immobiliare
Secondo CrowdfundingBuzz, nel 2021 il crowdfunding immobiliare ha raccolto quasi 100 milioni di euro. 267 in tutto i progetti. Una crescita del 52,6% rispetto al 2020.
Il dato potrà stupire. Soprattutto perché si tratta di un mercato molto recente. Ha mosso i suoi primi passi nel 2012, negli Stati Uniti. Ma da subito il livello di raccolta e il numero di investitori sono cresciuti in modo costante.
Il trend più forte l’ha registrato il lending. Le cause sono diverse:
- buoni tassi di interesse;
- possibilità di diversificare tra progetti a breve o a medio termine;
- elevata credibilità delle piattaforme dedicate.
La corsa del crowdfunding immobiliare continuerà anche quest’anno. La Legge Salva Borghi darà senz’altro grande spinta al settore. ITS Lending per esempio è un portale interamente dedicato a questo genere di investimenti.
Tuttavia si teme un po’ il nuovo Regolamento Europeo. L’aumento dei costi diretti e di gestione potrebbe complicare la vita a queste giovani piattaforme.
Perché investire in questo settore
Spiegare come mai il crowdfunding ha attratto così tanti promotori è semplice. La disponibilità di liquidità è fondamentale dei progetti di sviluppo immobiliare. Serve per acquistare il terreno, pagare i lavori e i collaboratori. Nel frattempo, certo, si può vendere. Ma non è semplice. Il ritorno dell’investimento per lo sviluppatore resta lento. I costi da affrontare invece immediati ed elevati.
Le fonti di finanziamento tradizionale sono la liquidità propria e il mutuo. Il credito bancario però non è sempre vantaggioso. O facile da ottenere!
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Il crowdfunding, quindi, è sempre più utilizzato dagli imprenditori del mattone. La quota dei costi coperta tramite questo canale varia tra il 10% e il 30%.
Anche per gli investitori il crowdfunding immobiliare è uno strumento molto interessante. Innanzitutto, dà soddisfazione all’investitore esperto, come a quello meno esperto.
Il rischio, infatti, per quanto sempre esistente, è più contenuto. È possibile incominciare a guadagnare anche con investimenti minimi. E in tempi brevi.
È per questo che in particolare il lending cresce. Il prestito viene restituito secondo scadenze prestabilite. I ricavi delle operazioni equity sono, invece, condizionati alla vendita dell’immobile. Tanti infatti scelgono le equity con assicurazione inclusa. Una gradualità che consente al piccolo investitore di entrare sul mercato e imparare. Con calma e serenità.
Al tempo stesso esistono anche piattaforme dedicate esclusivamente ai professionisti. Attratti dalla possibilità di inserire questo settore nel portafoglio, diversificando così il rischio. Ma anche dalla possibilità di accedere al mercato immobiliare. Rispetto alle tradizionali forme di investimento nel settore, il capitale di ingresso tramite equity crowdfunding è molto più basso. E non ci sono seccature legate alla manutenzione e gestione degli immobili.
Unico neo, chi investe in questo settore non accede ai benefici fiscali. I rendimenti però sono molto interessanti. Rispetto a investimenti più tradizionali (es. bond), la redditività è elevata. Gli immobili infatti, se ben gestiti, aumentano di valore nel tempo. Garantendo così un importante flusso di cassa ad investimento terminato.