Come nasce l’idea di creare una piattaforma come Biorfarm?
Biorfarm nasce da un’intuizione personale: una sera del 2015 parlai con il mio futuro socio, Giuseppe Cannavale, dei problemi che mio padre, piccolo agricoltore biologico della Calabria, stava attraversando a causa delle dinamiche distorte della filiera, ovvero del fatto che si trovasse costretto a vendere le sue Clementine biologiche ad un prezzo imposto dagli intermediari.

Un prezzo che non copriva nemmeno i costi di produzione e per un prodotto che io stesso acquistavo ad un valore 15 volte maggiore nel supermercato di fiducia a Milano. Parlandone insieme, capimmo che in realtà si trattava di un problema comune a due delle categorie più importanti della filiera, i piccoli produttori e i consumatori, e così ci è venuta l’idea di provare a metterli in contatto diretto. Ecco come è nata Biorfarm!
Che cos’è oggi Biorfarm? E come funziona la piattaforma?
Oggi Biorfarm è diventata una delle maggiori community agricole digitali in Europa con oltre 33mila utenti privati e più di 60 aziende agricole italiane, ma che coinvolge anche grandi corporate che hanno scelto di impegnarsi nel sociale e generare un impatto ambientale positivo, adottando gli alberi degli agricoltori Biorfarm.
Con la nostra piattaforma siamo riusciti a creare una connessione diretta tra l’agricoltore e il consumatore finale, eliminando tutti gli step della filiera agroalimentare ma al contempo anche a realizzare un modello sostenibile, diverso da quello standard, che dà valore e dignità a queste due importanti categorie nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Basti pensare che ogni anno circa 25mila piccoli agricoltori sono costretti ad abbandonare i campi perché non riescono a sostenere le dinamiche penalizzanti della filiera. Biorfarm invece supporta la filiera corta biologica per aiutare concretamente i piccoli agricoltori italiani e allo stesso tempo favorire la riscoperta dei sapori autentici e genuini che i nostri territori ci regalano.

Il nostro core business è costituito appunto dall’adozione delle coltivazioni: su Biorfarm.com è possibile adottare o regalare alberi e coltivazioni di piccoli agricoltori e produttori locali provenienti da tutta Italia. L’utente può monitorare la coltivazione e la crescita dei frutti e poi decidere se ricevere a casa i suoi prodotti biologici (che spediamo in confezioni 100% riciclabili) oppure raccoglierli direttamente in campagna.
Adottare un albero significa vivere un’esperienza unica, quella di diventare agricoltore digitale e vivere la natura ovunque ci si trovi, ma anche gustare prodotti realmenti freschi, saporiti e genuini, il tutto con la consapevolezza di supportare il lavoro dei piccoli agricoltori.
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Come immaginate il futuro di Biorfarm e della filiera agroalimentare?
Il nostro sogno è quello di riuscire a creare una grande azienda agricola diffusa e condivisa, dove chi produce il cibo in modo sostenibile e chi lo porta a tavola non solo siano connessi ma possano diventare sempre di più parte attiva nel processo di valorizzazione della qualità del cibo, delle tradizioni dei piccoli agricoltori e produttori locali ma anche della riscoperta del contatto con la natura.
Crediamo sia importante fare la nostra parte nella diffusione di un sistema più sostenibile dal punto di vista sociale, ad esempio sostenendo l’impegno e la fatica di chi ama, custodisce e lavora la terra e per questo ha diritto a ricevere il giusto compenso, ma anche dal punto di vista ambientale, promuovendo la biodiversità e una coltura senza pesticidi, buona e sana, alla portata di tutti.
Quali risultati avete raggiunto finora? E qual è stato l’impatto del Covid-19 sul vostro business?
Come dicevo prima, oggi Biorfarm conta più di 33mila utenti, 55 clienti tra brand nazionali e multinazionali che hanno scelto di adottare o piantare alberi con noi e oltre 60 aziende agricole in tutta Italia. Le adozioni sulla piattaforma, invece, sono state più di 50mila, mentre per quanto riguarda i prodotti abbiamo consegnato circa 269mila kg di frutta e prodotti biologici. Non dimentichiamo poi un altro numero importantissimo, ovvero +2milioni kg di CO2 assorbita grazie agli alberi adottati fino ad oggi.
Siamo anche stati selezionati da Google come ambassador per la digitalizzazione delle PMI e negli ultimi 2 anni Biorfarm è stata inserita all’interno di importanti acceleratori europei come H-FARM, Agro-innovation Lab e Unicredit StartLab.
L’effetto della pandemia ci ha costretti, come tutti, a riorganizzare i processi lavorativi e a consolidare l’utilizzo del digitale, ma per quanto riguarda il servizio offerto il trend è stato positivo: a marzo 2020 abbiamo lanciato il Biormarket, un vero e proprio mercato agricolo online che ha trainato la crescita del fatturato del secondo trimestre (+272% su base annua). Infatti, su Biorfarm è possibile adottare le coltivazioni, ma anche semplicemente acquistare i prodotti bio di stagione direttamente dagli agricoltori.
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A febbraio avete lanciato la vostra seconda campagna di equity crowdfunding che sta per terminare e ha già registrato l’overfunding. Perché investire in Biorfarm? E cosa farete con i capitali raccolti?
Esatto, questa è la seconda campagna di Crowdfunding e abbiamo raggiunto un altro incredibile traguardo, dopo la prima campagna del 2018 con la quale abbiamo raccolto i primi capitali, €300K. Oggi a poco più di un mese dal lancio della nostra seconda campagna di crowdfunding, abbiamo superato i 500.000€ di fondi investiti. Al momento sono quasi 300 le persone che hanno investito in Biorfarm e siamo davvero entusiasti perché quasi il 50% dei nuovi investitori sono proprio nostri utenti! Questo per noi è un risultato estremamente gratificante, perché significa che siamo riusciti a trasmettere tutta la passione e i valori virtuosi che caratterizzano Biorfarm.

I motivi per investire in Biorfarm e credere nel nostro progetto sono sostanzialmente quattro. Il primo riguarda la crescita del nostro business, una società ad alto potenziale che dal 2018 al 2020 è cresciuta del 300%, dimostrando di poter generare non solo valore economico ma anche un forte impatto sociale e ambientale.
Il secondo riguarda il mercato del cibo, nel quale il valore degli acquisti online, nel 2020, ha superato i 2,5 miliardi di euro, con una crescita in valore assoluto rispetto al 2019 di quasi 1 miliardo.
Il terzo si riallaccia alla nostra vocazione ambientale e sociale e fa riferimento al nostro modello completamente sostenibile: infatti non solo l’impatto ambientale di ogni adozione, in termini di CO2 compensata, è certificato da Lifegate SPA, ma il modello di Biorfarm risponde anche a 11 dei 17 obiettivi ONU di sviluppo sostenibile (SDG’s – Sustainable Development Goals), per i quali verranno veicolati oltre 1.000 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 8 anni.
Infine ci sono le importanti e numerose partnership che abbiamo stretto finora, sia con società azioniste, sia con brand italiani e multinazionali.
Con il capitale raccolto dalla campagna di equity crowdfunding finanzieremo la crescita di Biorfarm su più fronti: il consolidamento e l’espansione del nostro core business; il miglioramento della nostra attuale app per gli agricoltori (Biormanger) e il lancio della nuova app per gli utenti (Biorfarm); i test su nuovi modelli logistici più sostenibili e scalabili; lo sviluppo di nuove funzionalità come l’“Adozione in abbonamento”, ovvero la possibilità per gli utenti di abbonarsi all’adozione di alberi per ricevere periodicamente i prodotti, e la “Co-adozione”, la possibilità di condividere l’adozione con i propri amici e ricevere i prodotti in un unico punto; lo sviluppo del mercato B2B, in forte crescita negli ultimi mesi.
Tutto questo lo facciamo per costruire la più grande azienda agricola digitale al mondo.