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Trend e Ispirazioni sull’equity crowdfunding

Equity crowdfunding e regolamento CONSOB: tutto quello che c’è da sapere

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In Italia il sistema dell’equity crowdfunding è sottoposto a una rigida disciplina che ha come scopo quello della massima tutela degli investitori.

Come è noto, solamente le piattaforme autorizzate dalla Consob, infatti, possono permettere l’incontro tra startup e investitori. Numerose sono però le novità che la Consob stessa ha introdotto per consentire alle aziende di accedere a un numero più ampio di linee di credito.

A partire dallo scorso anno, i portali di equity crowdfunding possono offrire non solo titoli di capitale (azioni e quote societarie) ma anche obbligazioni e altri titoli di debito, come i minibond.


Minibond: una nuova risorsa per l’Equity Crowdfunding

L’apertura al sistema dei minibond rappresenta un grande passo avanti nel sistema dell’equity crowdfunding, permetto, di fatti, un significativo allargamento del bacino di investitori. 

Ma cosa sono i minibond?

I minibond sono delle specifiche obbligazioni realizzate per le società non quotate in borsa, esattamente come le startup e le PMI innovative che si muovono sui portali on line alla ricerca di finanziamenti. I minibond costituiscono uno strumento di finanziamento alternativo rispetto alle linee di investimento tradizionali e consentono a startup e PMI di approcciare il mercato dei capitali offrendo in cambio titoli di credito.

Per le aziende i vantaggi sono molteplici: anzitutto i minibond sono facili da emettere e hanno costi inferiori rispetto ad altre soluzioni. Inoltre possono essere utilizzati per molteplici necessità, come ad esempio l’espansione su nuovi mercati, l’anticipo di denaro su ordini e commesse o l’accrescimento della struttura aziendale.

Anche per gli investitori la sottoscrizione dei minibond comporta numerosi vantaggi, primo fra tutti il fatto che gli interessi del titolo vengano riconosciuti attraverso l’emissione di una cedola annuale. Questa caratteristica fa sì che gli investitori possano avere una percezione di maggiore sicurezza rispetto ai ritorni dei fondi investiti a beneficio delle aziende.

Nel definire il nuovo regolamento, la Consob ha stabilito un tetto di 8 milioni di euro per ogni emissione e ha definito le categorie di investitori autorizzate a sottoscrivere obbligazioni tramite i portali di crowdfunding.

Oltre ai soggetti istituzionali e professionali (ad es. fondazioni bancarie o incubatori di startup) vengono autorizzati:

  • Investitori con un portafoglio finanziario di almeno 250 mila euro, compresi contanti e depositi
  • Soggetti che decidano di impegnare una quota minima di 100 mila euro per ogni singola sottoscrizione
  • Consulenti finanziari e investitori specializzati nella gestione dei portafogli.

Quest’ultima categoria è particolarmente importante per allargare la platea dell’accesso ai minibond anche ai risparmiatori “comuni”. Chi volesse investire in minibond, infatti, potrà farlo liberamente con il solo vincolo di doversi affidare a dei consulenti professionali.

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Scambio di quote sulle piattaforme di Equity Crowdfunding

Prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento Consob, lo scambio di quote sulle portali on line non era consentito. L’apertura a questa possibilità rappresenta una forte spinta alla crescita del sistema dell’equity crowdfunding, grazie allo sfruttamento del potenziale dei cosiddetti mercati secondari.

Il nuovo regolamento Consob consente la creazione di bacheche per la vendita di quote acquistate, promuovendo un meccanismo di rapida monetizzazione degli asset. L’intento non è certamente quello di creare uno strumento speculativo quanto, piuttosto, quello di rendere più fluido un mercato che, diversamente, sarebbe risultato ingabbiato. Per procedere agli scambi sarà comunque necessario che gli investitori seguano una regolamentazione molto rigida tracciata dalla Consob stessa.


Apertura al mercato europeo

La nuova regolamentazione della Consob consente la raccolta dei fondi non più solo a livello nazionale, ma a livello europeo. I portali di equity crowdfunding potranno infatti ospitare raccolte di capitali per aziende che abbiano come fondamentale requisito quello di avere sede in uno dei paesi dell’Unione Europea.

L’apertura alle transazioni a livello europeo rappresenta sicuramente una grande opportunità per gli investitori che hanno ora accesso a un ventaglio di scelte molto più ampio. Anche per le aziende le opportunità nascono dall’approdare su “vetrine” con visibilità internazionale, anche se, ovviamente, aumenterà anche il livello di concorrenza a cui startup e PMI si troveranno esposte.

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Equity crowdfunding: per una promozione professionale degli investimenti

Il fatto che il regolamento Consob abbia consentito l’accesso all’equity crowdfunding alle società promozione e intermediazione finanziaria ha rappresentato una vera rivoluzione per tutto il settore. L’ingresso di questi operatori, infatti, costituisce un’opportunità per i portali, che possono ora beneficiare di una rinnovata attenzione da parte dei professionisti degli scambi finanziari, con un conseguente ampliamento della platea dei potenziali investitori. Ma anche gli investitori stessi traggono vantaggio dalle nuove disposizioni, potendo contare su nuovi strumenti per una più facile differenziazione dei propri investimenti.